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Conte stasera in Parlamento, intanto è guerra alla ripartenza Regione per Regione

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:21-04-2020 15:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:11

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ROMA – Entro la fine di questa settimana si saprà in che modo e quando il Paese ripartirà, ha fatto sapere il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ma il Governo, a quanto si è saputo, vuole andarci piano, insomma non sarà un ‘tana liberi tutti’. Il virus è sempre in azione, anche nella regione Basilicata, che nei giorni scorsi aveva gioito per i ‘zero’ contagi, oggi si registrano otto nuovi positivi al coronavirus.

Ragionevole pensare, dunque, che si andrà a ripartenze scaglionate a seconda di quanto stabilirà il comitato tecnico-scientifico studiando i dati regione per regione. Quelle del Nord, Lombardia in testa, non hanno perso l’occasione per attaccare il Governo nazionale giudicando sbagliata la decisione di ripartire in modo diverso. Anche se il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, davanti al suo Consiglio regionale, ha tenuto a chiarire che «il discorso con il governo è solo agli inizi, però un punto che credo sia stato accettato è quello di superare i codici Ateco nella individuazione delle diverse attività, perché non sono più assolutamente corrispondenti alla realtà… è chiaro che questa ripartenza deve essere fatta con estrema attenzione e predisposizione di tutte le precauzioni fondamentali per evitare che il virus possa ripartire. Non possiamo permetterci una ripresa dell’epidemia, che per noi sarebbe di una gravità assoluta».

Per quanto riguarda la situazione interna, si aspetta giovedì, quando si riuniranno tutti i capi dei governi dei 27 paesi europei per discutere della proposta di attivare un provvedimento comune, pari almeno a 1.500 miliardi di euro, per fronteggiare l’epidemia e il tracollo dell’economia. Non si può aspettare ancora a lungo, la situazione rischia di sfuggire di mano. Riferendo alla Camera, oggi il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha reso noto di aver chiesto a tutti i prefetti di monitorare con attenzione quanto avviene a livello locale segnalando subito eventuali casi di disgregazione del tessuto economico e sociale, soprattutto con riferimento alle categorie più deboli. In particolare la ministra parla della necessità di «misure sul disagio abitativo e sull’accesso al credito delle famiglie».


Sul fronte della maggioranza di governo, va registrato l’intervento a gamba tesa di Alessandro Di Battista, che ha sparato contro l’ipotesi di un Governo a guida Draghi e messo alla berlina sia il leader della Lega che quella di Fratelli d’Italia. Per qualcuno Di Battista punta a far saltare l’attuale accordo di Governo tra Pd e M5S. Se così fosse gli andrà male, perché il suo amico di partito, Luigi Di Maio, ora ministro degli Esteri, ha detto che il Governo Conte andrà avanti fino a scadenza.

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