ROMA – No, non è un’impressione. I prezzi delle uova di Pasqua sono letteralmente lievitati. Per le tanto amate e tradizionali uova di cioccolata quest’anno spenderemo il 7,4% in più rispetto al 2023. Secondo un’analisi di Altroconsumo, a parità di marchio, il tipo di cioccolato non fa la differenza: a determinare il prezzo è anche la licenza utilizzata (personaggi cartoni animati, serie televisive, ecc.) o la sorpresa contenuta.
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“Rispetto al prezzo medio al chilo da noi rilevato lo scorso anno, quest’anno vediamo un incremento del 7,4% circa– spiega Altroconsumo- I prezzi mediamente continuano a crescere, seppur di circa 3,60 euro in media al chilo. Se buona parte dei prezzi delle uova sembra mostrare una sostanziale stabilità, questo aumento è in parte dipeso da qualche ritocco nei prezzi di alcuni formati presenti nella gamma di un singolo marchio. Facciamo qualche esempio:
Quindi, al netto dell’evidenza che quest’anno spenderemo di più per le uova di cioccolata, cosa dobbiamo fare per compare un uovo di qualità e che non ci mandi falliti? Le uova al cioccolato non sono tutte uguali e prima di affidarsi al caso è meglio valutare qualità, prezzo, sicurezza e sostenibilità del nostro acquisto. Per il gusto e la qualità ci aiutano gli ‘assaggiatori’ del Gambero Rosso che hanno testato per i consumatori alcune tra le uova di cioccolata fondente e al latte in commercio nella grande distribuzione.
L’azienda che per prima ha “fabbricato” il pandoro si presenta con un uovo fondente non molto lucido e che si esprime con note di polvere di cacao e mallo di noce. Al palato emerge un sentore lievemente legnoso e delicatamente floreale soprattutto sul finale che risulta molto dolce e moderatamente astringente.
La trama aromatica è essenziale e caratterizzata principalmente da polvere di cacao e caramello. Al palato entra e permane dolcissimo per poi chiudere con un finale che rimanda al confetto e che lascia la bocca leggermente astringente.
L’uovo fondente dell’azienda veronese si presenta con una leggera opacità e note di mou e polvere di cacao al naso. Il profilo gustativo è caratterizzato da una dolcezza abbastanza spinta con la vaniglina a dominare il palato e un finale molto zuccherino.
La multinazionale svizzera si presenta con un prodotto che alla vista si presenta con una discreta lucentezza. All’olfatto si distingue per le lievi note di caramello e di vaniglina, mentre al palato mostra una leggera astringenza e un finale estremamente dolce che rimanda al confetto.
L’uovo fondente della famosa azienda meneghina si presenta con un profilo aromatico tutto giocato sulla delicatezza, a cominciare dalle sensazioni di caramello, polvere di cacao e caffè. Al palato conferma la sua leggerezza per poi chiudere con una lunga e forse eccessiva dolcezza.
Il Dark & Mild è un outsider della degustazione in quanto l’esterno è di cioccolato fondente, mentre l’interno è fatto di cioccolato bianco. Parliamo però di uno dei protagonisti degli scaffali, avendo il marchio la maggioranza relativa della quota di mercato delle uova pasquali. In questo caso si distingue un discreto cacao dalle note cupe della polvere di cacao che ben si intreccia con la dolcezza dei profumi che rimandano al latte condensato. Buona scioglievolezza e assenza di astringenza.
Il Fondente Extra 70% cattura i sensi già alla vista e al tatto, con la sua lucentezza e la buona croccantezza. La trama aromatica si distingue per i profumi di vaniglia, caffè e cocco, seguiti da una leggera percezione di cacao in polvere. Al palato domina quest’ultimo sentore per poi chiudere con il mallo della noce. Rapida la scioglievolezza.
Il più apprezzato uovo di Pasqua fondente è quello della famosa azienda piemontese. Il Fondentenero si presenta alla vista con una bella lucentezza, mentre all’olfatto si mostra preciso e diretto con piacevoli note di polvere di caffè, frutta secca e delicate nuance floreali. Al palato domina la polvere di cacao e una delicata acidità che ricorda quella del buon caffè da varietà arabica. Ottima la scioglievolezza.
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Un uovo molto semplice e non particolarmente espressivo che lascia ben emergere le note di mou, ma lascia sottotraccia quelle di cacao e latte. Molto dolce al palato e finale astringente.
L’eccessiva dolcezza si percepisce già nella trama olfattiva nella quale emergono immediatamente note di zucchero a velo e confetto. Al palato si esprime con sensazioni di latte condensato e con una moderata astringenza sul finale.
L’uovo fondente ci aveva sorpreso un decisamente di più. Quello al latte appare molto chiaro alla vista, mentre all’olfatto si esprime delicato con sentori di polvere di cacao e una lievissima menta sul finale. Al palato conferma la sua delicatezza e risulta di veloce scioglievolezza e di poca persistenza aromatica.
Un “outsider” della classifica in quanto il cioccolato al latte è presente sul lato esterno dell’uovo, mentre all’interno si presenta con la copertura bianca. Un must delle festività pasquali che da solo ha quasi la metà della fetta di mercato. Al naso non si presenta particolarmente espressivo e fanno fatica a emergere sia le note di cioccolato che quelle di latte. Al palato migliora e si percepisce una sensazione che rimanda al latte in polvere. Buona la scioglievolezza.
Dopo la rottura si notano alcune piccole bolle interne, mentre al naso si articola tra note di latte in polvere e caramello. Al palato non gode di molta persistenza e la sensazione che permane più a lungo è quella di una dolcezza eccessiva.
La scioglievolezza va detto che è il suo punto di forza. A questo però si deve aggiungere anche un’eccessiva dolcezza in particolare nel profilo olfattivo che rimanda allo zucchero a velo e alla vaniglina. Al palato migliora la complessità e si esprime con sensazioni di mou e crema di latte.
Si presenta ben lucente e al profilo olfattivo lascia emergere note di cacao in polvere, latte condensato seguite da delicate percezioni di vaniglia e caramello. Al palato è coerente con la trama aromatica e gode di buona persistenza e una lievissima nota sapida sul finale.
L’azienda veronese si piazza direttamente al primo posto. Questo perché, pur non avendo uno spessore uniforme, il cioccolato rimanda a sensaziondi di mou, caramello, latte in polvere e una delicatissima nuance di menta. Al palato prevale la nota di mou e la percezione di una valida struttura e un’ottima rotondità e scioglievolezza.
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