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Una nuova targa e un nuovo albero per Stefano Cucchi, erano stati divelti in estate

"Quando ho saputo che la vecchia targa era stata divelta ho provato un grande dolore", ha detto la sorella Ilaria

Pubblicato:20-10-2023 13:47
Ultimo aggiornamento:20-10-2023 13:54
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ROMA – Avevano segato il vecchio albero e divelto la targa. In una notte in pieno agosto, violando la memoria di Stefano Cucchi. Oggi, per sanare questa ferita inferta per mano di ignoti, in via Lepanto, esattamente nello stesso luogo, è stato ripiantumato un nuovo albero e posta una nuova targa che ricorda il giovane romano ucciso di botte nel 2009 in una caserma dei Carabinieri.

La breve cerimonia di piantumazione si è svolta stamani alla presenza dell’assessore capitolino all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, dell’assessore alla Memoria del I Municipio, Adriano Labbucci e della sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, oggi parlamentare.

Siamo qui per mantenere un impegno preso ad agosto quando sono venuta a sapere che la targa e l’albero dedicati a Stefano Cucchi nel 2020 erano stati violati– ha commentato Alfonsi- Un gesto inquietante che condanniamo con grande forza. Per questo abbiamo voluto rimettere lo stesso albero e la stessa targa nel luogo che era stato scelto, ovvero una piazzetta di fronte al tribunale che è diventata nel tempo un ‘aiuola’ dei diritti, con la presenza di altri alberi come quello di Amnesty international, la panchina rossa contro le violenze contro le donne e la panchina rainbow dei diritti. Roma non dimentica ma insegna alle generazioni future cosa vuol dire il rispetto dei diritti di tutti”.


Le Istituzioni debbono schierarsi dalla parte della giustizia” ha poi aggiunto Labbucci mentre Cucchi ha concluso ricordando che “Stefano è morto anche di giustizia, quando un Pm, in un aula di tribunale, non si è accorto delle sue condizioni. Per questo è cosi importante che questa targa e questo albero si trovino proprio qui, di fronte ad un tribunale. Questo deve essere un monito per le potenziali vittime di giustizia ma anche per chi la giustizia la fa, i tanti magistrati onesti. Quando ho saputo che la vecchia targa era stata divelta ho provato un grande dolore. Ma essere di nuovo qui vuol dire che noi diciamo a chi a tentato di toglierci la voce che non ci fermiamo”.

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