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ROMA – Accordo per il cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh. Parte dell’intesa è il disarmo delle forze locali di origine armena contrarie al riconoscimento della sovranità dell’Azerbaigian sulla regione.
L’accordo è stato confermato in una nota dalla presidenza del Nagorno-Karabakh. Nel comunicato si aggiunge che domani cominceranno nella città di Yevlakh negoziati in vista di “una reintegrazione” della regione nel territorio dell’Azerbaigian.
L’intesa è giunta circa 24 ore dopo l’avvio di un’offensiva militare ordinata dal governo di Baku. Nel Nagorno-Karabakh, parte di un territorio riconosciuto internazionalmente come Azerbaigian, vivono all’incirca 120mila persone di origine armena. Yevlakh si trova a circa 100 chilometri a nord della città di Stepanakert, che è chiamata dagli azeri Khankendi ed è il capoluogo del Nagorno-Karabakh. Secondo la presidenza regionale, l’accordo è stato raggiunto grazie a una mediazione dei peacekeeper russi presenti nell’area.
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