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Ancora una vittima nel mondo K-Pop, trovato morto il 25enne Moonbin

La star è stata trovata senza vita nel suo appartamento di Seul. Cancellato il tour della sua band, gli Astro

Pubblicato:20-04-2023 12:11
Ultimo aggiornamento:20-04-2023 12:11

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Foto dal profilo Instagram del cantante

ROMA – Un fulmine a ciel sereno per i fan del K-Pop. È stato trovato morto nel suo appartamento nel lussuoso quartiere di Gangnam di Seul Moonbin, 25enne star del gruppo Astro. “Il 19 aprile inaspettatamente Moonbin ha lasciato il nostro mondo ed è diventata una stella del cielo”, ha scritto in un comunicato l’etichetta musicale Fantagio. Nella nota si chiede di “astenersi da chiacchiere speculative e maldicenti”. Il tour della band di cui faceva parte, gli Astro, è stato cancellato.

Non è stata ancora rivelata la causa ufficiale di morte, ma secondo i media nazionali l’artista si sarebbe suicidato. Sulla salma, perciò, è stata disposta l’autopsia per chiarire ogni dubbio.


NON È LA PRIMA TRAGENDIA NELL’UNIVERSO K-POP

Non sarebbe la prima tragedia nell’universo del pop coreano, amatissimo tra ragazzi e ragazze in tutto il mondo. Non poche le morti di artisti residenti a Seul. Andando a ritroso, siamo nel 2019 quando viene trovata senza vita la cantante e attrice Goo Hara, 28 anni. La star aveva tentato un primo suicidio a marzo di quell’anno, dopo essere stata ricattata dall’ex fidanzato con un video intimo. Il 24 novembre Goo Hara se ne va, qualche mese dopo la 25enne delle f(x) Sulli, anche lei suicida dopo essere stata vittima di cyberbullismo e depressione.

Nel 2018 scompare a 33 anni Minwoo della boyband 100%, sin dall’inizio – per abbattare ogni speculazione – si era parlato di un arresto cardiaco. Nel 2017 muore suicida a 27 anni Jonghyun, membro degli SHINee. La star, che soffriva di depressione, si sarebbe avvelenata con il monossido di carbonio.

In Corea del Sud i casi sono andati anche oltre il K-Pop. Nel 2009, l’attrice Jang Ja-yeon si toglie la vita a 29 anni e lascia un biglietto che riporta i nomi di tutti i dirigenti che l’hanno costretta a prestazioni sessuali contro la sua volontà.

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