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Intercettazioni, l’Anm risponde a Nordio: “Quali sono i parametri per dire che sono troppo costose?”

Il presidente Santalucia: "Valutiamo il rapporto costi-benefici"

Pubblicato:20-01-2024 12:27
Ultimo aggiornamento:21-01-2024 14:46

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ROMA – Sulle intercettazioni “io non polemizzo con il ministro, ma quando dice che la spesa è eccessiva, quali sono i parametri? Le intercettazioni costano? Ma allora valutiamo il rapporto costi-benefici” senza limitarsi a dire che “sono inutili e dannose”. Così il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, nel corso della riunione del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati.

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CSM. ANM: NON È L’UFFICIO DEL PERSONALE, DARE PARERI NON È INTERFERENZA

A proposito delle dichiarazioni di giovedì del vice presidente del Csm Fabio Pinelli, Santalucia ha risposto che il Consiglio superiore della magistratura “non è un enorme ufficio del personale”. E premette: “Credo che dobbiamo essere lieti che il Consiglio abbia recuperato rapidità ed efficienza, questo è garanzia per tutti, quindi di questo siamo contenti e non entro nelle questioni tra vecchio Consiglio e attuale Consiglio ma è sull’idea che si ha del Csm che noi come direttivo centrale possiamo parlare: io sono assolutamente d’accordo che non è un organo politico, ma la parola è la più abusata nei suoi confini semantici. Non è un organo in cui devono vivere e proliferare le presenza politiche e le contrapposizioni partitiche”.


Però, continua il presidente Anm, “attenzione a non deprimere le funzioni del Consiglio giocando su termini come ‘alta amministrazione’ o ‘organo di rilievo costituzionale’. Noi abbiamo fatto molti ‘mea culpa’, ancora si continua a parlare di degenerazioni correntizie e di collegamenti con i gruppi di appartenenza, noi l’etica della distanza la stiamo praticando, vale anche per i laici questa stessa attenzione a non coltivare contrapposizioni tra i gruppi: è questa l’accezione negativa di ‘politicità’. Non vorrei che si parlasse di diatriba per deprimere funzioni. Il Csm non è un enorme ufficio del personale guidato dal Capo dello Stato”, non si limita “a fare dei fascicoli” e “vale per tutti, laici e togati”, “non giochiamo sulle formulette che sono ingannatorie”. Inoltre conclude Santalucia, “dare un parere” sui provvedimenti di legge “è un atto di generosità nei confronti di chi deve decidere, non una interferenza“.

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