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A San Siro Mancini e Bin Salman con il pallone insanguinato: il murale denuncia di Palombo

Opera contro Arabia Aaudita. Anche Ronaldo, Benzema e Neymar sui muri della storica biglietteria sud di San Siro dove questa sera si disputerà la partita di Champions League tra il Milan e il Newcastle

Pubblicato:19-09-2023 15:25
Ultimo aggiornamento:19-09-2023 15:27
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ROMA – Roberto Mancini, ct della Nazionale dell’Arabia Saudita, è stato immortalato nella nuova serie di murales dell’artista aleXsandro Palombo apparsi oggi a San Siro a Milano e in altri punti della città. Palombo ha realizzato delle opere che ritraggono alcune star del calcio che hanno deciso di prestare il loro volto, con ingaggi stellari, al regno saudita di Mohammed Bin Salman.

Insieme al murale di Mancini ci sono anche quelli dello stesso Bin Salman, di Ronaldo, Benzema e Neymar, che sono apparsi sui muri della storica biglietteria sud di San Siro dove questa sera si disputerà la partita di Champions League tra il Milan e il Newcastle. La squadra inglese che nell’ottobre 2021 è stata acquistata dal Public Investment Fund (PIF) il fondo sovrano dell’Arabia Saudita controllato dal principe Bin Salman che ha acquisito anche il 70% dei quattro grandi club della Saudi Pro League: Al Nassr, Al Ittihad, Al Ahli e Al Hilale.

Nella nuova serie di opere, l’artista aleXsandro Palombo ha ritratto Mancini con la divisa della nazionale saudita insieme al principe Bin Salman ed entrambi tengono tra le mani un pallone di calcio dell’Arabia Saudita insanguinato. Le opere di Palombo vogliono “ribaltare la narrazione con cui il regime di Bin Salman cerca di ripulirsi l’immagine nel mondo”, invitando a “riflettere sulle violazioni dei diritti umani, le repressioni e le violenze compiute costantemente dal regno saudita”.


“Abbiamo visto giocatori- ha dichiarato aleXsandro Palombo- mettersi in ginocchio contro il razzismo, con il volto dipinto di rosso contro la violenza sulle donne, indossare fasce arcobaleno al braccio a sostegno della comunità LGBTQ e condannare la guerra, adesso vediamo calciatori e allenatori che prestano il loro volto all’Arabia Saudita di Bin Salman, un paese tra i più oscurantisti, misogini e feroci di sempre, dove i diritti umani, la libertà di espressione, la libertà per le donne e quella della comunità LGBTQ non esistono e qualsiasi segno di appartenenza ad una religione diversa dall’Islam viene punito. Non possiamo voltarci dall’altra parte davanti al vero volto del regno di Bin Salman perché questo non è un gioco ma un disegno politico con cui l’Arabia Saudita usa il calcio come mezzo di distrazione di massa per insinuarsi nelle nostre vite e assopire le nostre coscienze, non siate complici di questo processo di colonizzazione della nostra libertà perchè in Arabia Saudita la libertà non esiste”.

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