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Un Gugghenheim di street art al Prenestino: ecco il sogno M5S

ROMA - Un Guggenheim post industriale dedicato

Pubblicato:19-05-2017 15:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:14

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ROMA – Un Guggenheim post industriale dedicato alla street art, con un ‘oculus’ sul tetto come un moderno Pantheon, in mezzo alla Prenestina. Può sembrare un sogno quello che si sta pensando di realizzare in un fazzoletto della periferia est di Roma, nel V Municipio. Il sogno è quello di trasformare un vecchio parcheggio elicoidale fatiscente che si trova in via di Torre Annunziata chiamato ‘la Rampa’, a pochi metri dalla stazione super moderna ‘Teano’ della linea C, in un nuovo e grande museo della street art, sfruttando le decine di murales di notevole qualità che sono già presenti al suo interno. Uno spazio espositivo dedicato al moderno che però dialoghi anche con il passato, grazie alla presenza dei notevoli reperti archeologi rinvenuti durante gli scavi della terza linea metropolitana di Roma.

L’agenzia di stampa DIRE ha potuto effettuare un sopralluogo in questo particolare luogo questa mattina, in compagnia del presidente del V Municipio, Giovanni Boccuzzi, e di alcuni esponenti della Sovrintendenza capitolina. Quello che potrebbe diventare un importante museo della periferia romana oggi si presenta come un grande cilindro di cemento armato, al cui interno corre una rampa elicoidale, che ricorda i corridoi del Guggenheim di New York, per 5 piani sopra terra e due sotterranei. Nel corso degli ultimi anni, ma probabilmente ancora oggi, ‘La Rampa’ è stata occupata e ha dato ospitalità, più o meno stabile, a diversi senza fissi dimora. Per diversi mesi, fino ad un paio di stagioni fa, si è trasformata in uno dei ‘locali’ più frequentati della scena underground romana, teatro di rave party, di feste rock e di eventi di vario tipo.



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E’ proprio in quei mesi, prima dello sgombero, che ‘la Rampa’ si impreziosisce dei murales che oggi fanno bella mostra di se al suo interno. Opere molto interessanti dal punto di vista realizzativo che condividono i muri con due chicche rare: al piano -2 con un autoritratto chiamato ‘Natura morta’ dell’artista Luis Gomez. Mentre sulla limitrofa facciata esterna in via Aquitania, che ‘la Rampa’ condivide con l’istituto superiore Di Vittorio Lattanzio, il disegno gigante, e già noto, di Agostino Iacurci intitolato ‘Zero Infinito’. Il murale di Gomez, in particolare, viene ritenuto particolarmente prezioso vista la natura misteriosa del suo creatore: Gomez, originario di Caracas, ma residente a Roma, proprio come il più noto maestro della street art Banksy, tiene celato il suo volto e la sua vera identità.

L’iter per dare a questi artisti un luogo espositivo ufficiale è iniziato questa mattina, seppur si sia ancora in una fase pre-progettuale. “Stiamo pensando con la Sovrintendenza- ha spiegato alla Dire il presidente Boccuzzi- di trasformare questo luogo in uno spazio museale dove far convinvere passato e modernità“.

Qualche dettaglio in più ce lo rivela Manuela Violi, presidente del Consiglio del V Municipio. “La nostra intenzione- ha detto- è quella di istituire un museo di street art, ma anche un grande spazio vivo dedicato alle installazioni, all’arte contemporanea e agli eventi, che possa essere visitato ma soprattutto utilizzato dai più giovani. C’è un dialogo con la Sovrintendenza comunale ma anche con la Soprintendenza di Stato che custodisce alcuni reperti archelogici ma anche i sarcofagi- con la presenza di scheletri (ndr)- di epoca romana. Quindi l’idea è di mettere a confronto due estremi, sia cronologici che sociali: da un lato il passato e il contemporaneo, dall’altra l’arte popolare per eccellenza, la street art, con oggetti posseduti dai ricchi romani che qui sono stati seppelliti. Il modello che vorremmo seguire per la gestione, invece, è di tipo partecipativo con i cittadini”.



In tal senso avrebbe una funzione importante nel futuro museo anche la cosiddetta ‘arena’ al piano – 7, uno spazio circolare, adatto anche a spettacoli di vario genere, circondato da sette piani di rampe. Da quel livello alzare la testa verso l’alto e guardare a quello spicchio di cielo perfettamente tondo, grazie alla mancanza di copertura della struttura elicoidale, non solo riporta la mente al Pantheon romano ed al suo noto ‘oculus’ ma rischia anche di stordire i sensi ipnotizzando lo spettatore.

Fin qui il sogno, quello del presidente Boccuzzi e degli amanti della street art. Posta idealmente la prima pietra del futuro museo, però, bisogna tornare con i piedi per terra e fare i conti la ricerca di risorse per finanziare l’opera. Secondo i primi calcoli effettuati dal Municipio per la sola messa in sicurezza dell’edificio servirebbero 300.000 euro, necessari per gli impianti elettrico e idraulico e per il sistema antincendio. Poi serviranno alcuni milioni per la sistemazione del museo stesso. Ed infine bisogna calcolare la spesa per la gestione e la manutenzione. Ora la palla passa al sindaco Virginia Raggi e al suo vicesindaco e assessore alla Cultura, Luca Bergamo, che ha dato già prova di sensibilità per gli spazi espositivi cresciuti dal basso, e incentrati sull’arte ipercontemporanea, come il MAAM di via Prenestina. Riusciranno a trovare le risorse per realizzare il museo della street art al confine tra Prenestino e Centocelle?

Il rischio è che tutto vada a finire come la precedente idea dell’ex sindaco Ignazio Marino che nello stesso edificio aveva annunciato di voler realizzare il ‘museo della Metafisica’ con 500 opere di Giorgio De Chirico. Un annuncio fatto in occasione dell’inaugurazione della linea C, proprio nella vicinissima stazione Teano, a cui però non fu dato seguito, forse a causa della repentina crisi della sua giunta.

di Emiliano Pretto, giornalista professionista

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