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Sos Pratello, mancano mediatori linguistici al carcere minorile

Il problema potrebbe però risolversi in tempi brevissimi, perché il Comune si è impegnato a ripristinare immediatamente il servizio

Pubblicato:19-05-2017 13:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:14

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BOLOGNA – Anche se “i lavori sulla copertura dell’edificio sono finiti, e a luglio dovrebbero terminare anche quelli nell’area esterna, e in generale la situazione dell’Istituto è buona”, nel carcere minorile del Pratello di Bologna spunta un nuovo problema, quello “dell’assenza, da un mese e mezzo, del servizio di mediazione linguistica, a causa del cambio d’appalto per la gestione del servizio”, passato dalla cooperativa Amiss Senlima a Eurostreet.

A segnalare il problema è la dirigente del Centro per la giustizia minorile dell’Emilia-Romagna Silvia Mei, che intervenendo durante una seduta di commissione in Comune sottolinea la necessità “di un ripristino del servizio in tempi rapidi, perché la maggior parte dei ragazzi detenuti, circa l’80%, sono stranieri“, e di questi la maggioranza, aggiunge il funzionario del carcere Biagio Di Foggia, “è di religione islamica”.

Un dettaglio non da poco, prosegue Di Foggia, “perché il 26 maggio inizia il Ramadan, e ci sono 12 ragazzi su 22 detenuti che intendono farlo”.


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Per ora, spiega il funzionario, “si sta cercando di rimediare ai possibili disagi con l’aiuto del cappellano del carcere, e abbiamo anche chiesto alla comunità islamica di segnalarci, se possibile, una persona che potrebbe svolgere un ruolo di mediazione linguistica e culturale”.

Il problema potrebbe però risolversi in tempi brevissimi, perché il Comune, e in particolare l’assessore alle Pari opportunità Susanna Zaccaria, presente in commissione, si è impegnato a ripristinare immediatamente il servizio “coinvolgendo, sul tema della mediazione linguistica, l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo”.

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