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Italia tra i principali poli farmaceutici al mondo, con 34,3 miliardi di valore della produzione nel 2020

Medicinali privi di brevetto e i biosimilari i più presenti sul mercato

Pubblicato:18-10-2022 12:40
Ultimo aggiornamento:18-10-2022 12:40

Le biotecnologie in sanità una roadmap per l'Italia
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ROMA – “L’Italia è oggi tra i principali poli farmaceutici al mondo, con 34,3 miliardi di valore della produzione nel 2020. Attualmente i più presenti sul mercato italiano sono i medicinali privi di brevetto e i biosimilari, il cui consumo è superiore alla media europea. Considerando il totale delle imprese, tuttavia, circa tre quarti del fatturato biotech totale è prodotto dal settore della salute e ben il 90% degli investimenti totali in R&S biotech in Italia riguarda il comparto sanitario”. I dati, contenuti nel rapporto ‘BioInItaly 2022’ di Enea e Assobiotech, che traccia una crescita nel numero di imprese biotech (790 aziende censite nel 2021), sono emersi oggi nel corso dell’evento dal titolo ‘Le biotecnologie in sanità: una roadmap per l’Italia’ promosso da Altems (Alta Scuola di Economia e Management – Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma), con il patrocinio del ministero della Salute e di Farmindustria. L’incontro è in corso a Roma, presso Palazzo Wedekind.

Le imprese che operano nel settore delle biotecnologie applicate alla salute, infatti, sono 344, la metà delle aziende biotech italiane– è emerso ancora- una percentuale che arriva al 58% se consideriamo le realtà dedicate esclusivamente alla R&S biotech, le quali impegnano il 75% dei propri costi totali di ricerca in attività di questo tipo”. Il fatturato complessivo di queste aziende che operano nel comparto salute continua quindi a crescere incessantemente da anni: “Fra il 2014 e il 2020 si è registrata infatti una crescita del 158% fra le imprese dedicate alla R&S biotech a capitale italiano. Nel 2021 il fatturato del settore biotech-salute ha toccato quota 7,5 miliardi di euro, rappresentando l’ambito più redditizio di tutto il mercato”.


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