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Auto elettriche e lampade a led, l’eco Senato è in verde

[caption id="attachment_11548" align="alignleft" width="300"] Senato[/caption] ROMA - Il Senato si dota

Pubblicato:18-06-2015 09:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:23

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Senato

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ROMA – Il Senato si dota di auto elettriche, sostituendo 2 auto ‘blu’ tradizionali con 4 ‘verdi’ elettriche, ma questa non è la sola eco-iniziativa presa a palazzo Madama per abbattere consumi energetici, emissioni e di conseguenza l’impatto ambientale dell’attività parlamentare. Tra le iniziative amiche dell’ambiente si contano infatti anche l’utilizzo di elettricità verde da fonti rinnovabili (ovviamente via Consip), l’impianto fotovoltaico sul magazzino del Senato al Trullo (quartiere di Roma, ndr) e la sostituzione delle lampade dell’Aula con bulbi a basso consumo, che presto saranno avvicendati dalle super risparmiose luci a led. In arrivo anche la sostituzione dei server e delle postazioni informatiche per tagliare consumi e bollette. Ma vediamo le iniziative nel dettaglio.

Le 4 auto elettriche sono Renault Zoe noleggiate via Consip, a noleggio come tutte le vetture del Senato d’altronde (8 in totale), modalità scelta per risparmiare. Le bianche auto elettriche sono auto di rappresentanza per i membri del Consiglio di presidenza e destinate ai trasferimenti in città, quindi circoleranno soprattutto su Roma. Le vetture hanno 150 chilometri di autonomia, con un pieno che costa circa 4 euro. Con un costo al chilometro tra 2,8 e 4,2 centesimi, il loro costo d’esercizio è grosso modo 1/5 rispetto a quello di una macchina tradizionale. Inoltre, visto che circoleranno a Roma, si risparmia anche sulla Ztl per l’ingresso in centro, perché le auto elettriche non la pagano.

I Senatori Questori hanno deciso di sostituire le auto tradizionali e blu con quelle elettriche e bianche, colore scelto apposta “per dare un segnale”, quindi si è passati da 2 Audi a 4 Renault Zoe (ne sono state già consegnate 3). Nell’area dedicata a loro, in piazza S. Eustachio, davanti a palazzo Carpegna, sono state installate 4 colonnine che hanno 4 prese per ricarica delle quali 2 ‘lente’ impiegando 5-6 ore per il pieno, e 2 ‘veloci’ che consentono il rifornimento quasi completo in un’ora. In tale maniera, se un’auto ha bisogno solo di ‘un rabbocco elettrico’ resta in carica per poco, se la batteria è vuota ci resta invece tutta la notte.


Per la fornitura di elettricità non è stato stipulato un contratto ad hoc ma arriva tutto via Consip. Ad ogni modo sono state acquisite dai servizi del Senato anche alcune tessere Enel per la ricarica in giro per la città, qualora l’auto si trovasse ‘a secco’ e avesse bisogno di una ricarica. Carte con le quali si pagano 40 centesimi a kiloWattora. Certo, si rileva a palazzo Madama, peccato che nell’aeroporto di Fiumicino non ci siano punti di ricarica, visto che il tragitto Senato-aeroporto è molto frequente.

Come detto, la scelta delle auto elettriche rientra nella politica ambientale del Senato che prevede varie iniziative. Ad esempio palazzo Madama compra solo elettricità verde da fonti rinnovabili, sempre via Consip. Inoltre c’è un impianto fotovoltaico da 200 kiloWatt realizzato nel 2013 sul suo magazzino al Trullo che alimenta quella struttura al 100%. Un magazzino, quindi, per il quale non si paga bolletta, anzi: l’energia non consumata viene ceduta in rete e remunerata come d’uso dal Gse. Di conseguenza in 5 anni l’impianto si ripaga e quindi fra 2 anni inizierà a produrre reddito per il Senato: insomma, dopo il break even diventerà una voce attiva del bilancio e non più passiva, e lo sarà per 15 anni residui di incentivazione, fornendo alcune decine di migliaia di euro l’anno.

Ma non finisce qui: il 90% delle lampade del Senato è a basso consumo, e in 3 anni di risparmi (circa 2 milioni l’anno rispetto alle lampade a incandescenza e 1,5 milioni rispetto alle alogene) l’istituzione è rientrata della spesa di investimento. Per fare un esempio, le lampade dell’Aula prima valevano 32 kiloWatt di potenza installata, mentre oggi è a soli 8 kW, richiedendo appena un quarto dell’energia ma fornendo più lumen di prima.

Si sono ridotti anche i consumi di condizionamento dell’Aula, visto che le lampade a incandescenza scaldavano molto, e addirittura nei primi tempi c’era qualche problema legato al freddo eccessivo visto che i condizionatori lavoravano ancora al ritmo richiesto dalle ‘lampade calde’: condizionatori abbassati, bolletta ridotta.

Presto, però, arriverà anche la sostituzione delle lampade a basso consumo con quelle a led, ancora più risparmiose e dalla durata notevolmente più alta delle già longeve eco lampadine attuali. Inoltre, per ridurre ulteriormente i consumi elettrici c’è il prossimo affidamento, in fase di svolgimento, per il rinnovo delle infrastrutture informatiche (server e postazioni). Si tratta di un risparmio stimato in 310mila kW/anno con una riduzione delle emissioni associata da 230 tonnellate/anno di CO2. Il tutto con un dimezzamento della bolletta elettrica di Palazzo Madama da 100mila a 50mila euro l’anno.

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