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Covid, Speranza: “Ripartire, ma serve ancora tanta prudenza: il rischio c’è”

"La scuola è l'architrave della nostra società, la scelta del governo è stata chiara e netta"

Pubblicato:18-04-2021 15:21
Ultimo aggiornamento:19-04-2021 08:34

speranza
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ROMA – “Possiamo guardare al futuro con fiducia e prudenza. Serve ancora tanta prudenza, dobbiamo guardare avanti con i piedi ben piantati per terra. Se facciamo un passo troppo lungo rischiamo di tornare indietro”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, a ‘Mezz’ora in più’ su Raitre, intervistato da Lucia Annunziata.

“Abbiamo deciso di riaprire con prudenza, con gradualità”, continua. “La scuola è l’architrave della nostra società, la scelta del governo è stata chiara e netta, mancano poche settimane alla fine dell’anno scolastico e vogliamo che il più alto numero di ragazzi possa tornare in presenza. Ci siamo presi un po’ di rischio- conclude- è un rischio ragionato come ha detto il presidente del Consiglio, ma non è folle”.

“SU REPORT OMS TRASPARENZA, NO SCONTRO POLITICO”

Evitiamo di portare questa materia in un dibattito politico che non porta lontano, sulla pandemia il Paese deve essere unito”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, a ‘Mezz’ora in più’ su Raitre, intervistato da Lucia Annunziata, rispondendo alle domande sull’indagine che riguarda il piano pandemico.


La mail di Ranieri Guerra, rivelata da Report, il programma giornalistico di Raitre, spiega Speranza, “ci informava che era stato pubblicato quel report, un dibattito legittimo dentro l’Oms. Quelle scelte sono tutte dell’Oms, è l’Oms che decide se pubblicare o ritirare un report. Non sono scelte che riguardano il governo italiano”, sottolinea il ministro della Salute.

“C’è un’indagine della magistratura, io ho pienissima fiducia nel loro lavoro, e sono sicuro che emergerà trasparenza e piena lealtà delle istituzioni del nostro paese“. Perché il piano pandemico non è stato aggiornato? “È del 2006, io sono diventato ministro nel 2019 e quel piano l’ho aggiornato. Io penso che tante persone che si sono succedute l’hanno approfondito, ma era un piano pandemico antinfluenzale“, con il Covid “i nostri tecnici hanno messo a punto un altro strumento”.

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