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Covid, la Lombardia impugna il Dpcm: “Cambiare immediatamente i parametri”

Lo annuncia il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, durante la conferenza stampa organizzata al Pirellone

Pubblicato:18-01-2021 20:30
Ultimo aggiornamento:18-01-2021 21:10
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attilio fontana
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MILANO – “Non impugniamo l’ordinanza. Impugniamo il Dpcm. Ed è per questo che il ricorso sarà presentato, tra stasera e domani mattina, al Tar del Lazio“. Lo annuncia il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, durante la conferenza stampa organizzata al Pirellone. La Regione ha deciso di non opporsi semplicemente all’ordinanza con cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha decretato la Lombardia zona rossa. Ma di impugnare, nella parte in cui si fa riferimento “agli scenari e ai rischi”, direttamente l’ultimo decreto emanato da Palazzo Chigi, con cui vengono stabiliti (e anche ulteriormente inaspriti) i parametri utilizzati per decidere le restrizioni da adottare nei diversi territori. In questo modo, se mai Fontana dovesse vincere il ricorso, il Governo dovrebbe rivalutare la condizione di tutte le regioni.

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La Lombardia chiede che il valore fondamentale da tenere in considerazione non sia più l’Rt: “Chiediamo che l’andamento epidemiologico sia valutato principalmente in base all’incidenza dei nuovi positivi“, spiega Fontana. Incidenza, che attualmente in Lombardia si attesta intorno a quota “130”. Questo, secondo il governatore, permetterebbe di classificare il territorio come “arancione e non rosso”. L’Rt è, infatti, per Fontana “strutturalmente in ritardo” riferendosi alle settimane precedenti, mentre l’incidenza è un parametro “più aggiornato”.


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“La nostra obiezione è stata supportata anche dall’Istituto superiore di sanità e crediamo che il governo dovrebbe prenderci in considerazione”, sottolinea il governatore Attilio Fontana che, in riferimento alle critiche sulla condivisione dei dati, ribadisce la totale trasparenza da parte della Regione. “I sindaci li ricevono costantemente”, aggiunge.

Fontana conclude lanciando un ultimatum a Palazzo Chigi: “So che questa è una giornata complicata, ma noi avevamo necessità di dare seguito all’impegno che avevamo preso. Nel caso in cui il Governo dovresse darci una risposta, siamo pronti anche a cambiare idea sul ricorso“.

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