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Stadio Flaminio, il Tar ordina al Comune di Roma di riaprire la Conferenza dei servizi su proposta di Roma Nuoto

La sentenza è dello scorso 8 febbraio, ma ne è stata data notizia solo oggi

Pubblicato:17-04-2024 14:04
Ultimo aggiornamento:17-04-2024 14:04
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Stadio Flaminio
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ROMA – Per la riqualificazione dello stadio Flaminio il Comune deve riattivare la Conferenza di servizi relativa al progetto noto come Roma Nuoto, che invece era stato accantonato. A dirlo è una sentenza del Tar del Lazio, pubblicata l’8 febbraio scorso ma di cui è stata data notizia oggi durante il programma ‘Gli inascoltabili’ in onda su Radio Roma Sound fm90. Roma Capitale, si legge infatti nel dispositivo, “dovrà procedere, nel rispetto del vincolo conformativo nascente dalla presente decisione, a riattivare il modulo conferenziale, esaminare le osservazioni della ricorrente, se del caso attualizzate, e a concludere in modo definitivo il procedimento”.

La ricorrente è l’Rti composta da Roma Nuoto S.S.D., Costruzioni civili e commerciali S.p.A. e Rubner Holzbau S.r.l., che ha affidato alla stessa Radio Roma Sound una nota, il cui testo è riportato di seguito: “Con la sentenza, numero 2523 dell’8 febbraio 2024, il Tar del Lazio, sezione Seconda, ha sostanzialmente aderito ai rilievi proposti dal Rti Ccc Spa, Roma Nuoto ed altri, difeso dall’avvocato Aldo Ceci, avverso la conclusione negativa della Conferenza dei servizi di Roma Capitale che, nell’aprile del 2022, aveva di fatto respinto il progetto proposto. Il Tar del Lazio ha, invece, imposto a Roma Capitale di valutare le osservazioni proposte dal Rti per superare i rilievi critici opposti principalmente, se non unicamente, dalla Soprintendenza e, quindi, di rideterminarsi formalmente sulla conclusione del procedimento che alla data odierna non può dirsi ancora concluso. Per tale ragione, nella giornata di oggi (ieri, ndr), la Società mandataria ha protocollato le nuove osservazioni attualizzate, proponendo, in sintesi, un abbassamento dell’impalcato ligneo che segnerà la nuova quota del campo da gioco e la realizzazione nei nuovi volumi così creati di funzioni ad uso prevalentemente sportivo (piscine, palestre, pista di ghiaccio ed altro) come, di fatto, indicato dalla stessa Soprintendenza nella Conferenza dei servizi. Siamo fiduciosi nella positiva valutazione del nostro progetto interamente finanziato con soldi privati, che potrebbe finalmente far rivivere lo stadio Flaminio con una nuova impronta green e dedicata allo sport giovanile e femminile, riportandolo al ruolo che merita nella città”.


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