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Alitalia, Giorgetti: “Ci saranno ripercussioni sociali, ma il Governo ci crede”

"L'obiettivo è la partenza della newco entro giugno-luglio"

Pubblicato:17-03-2021 12:26
Ultimo aggiornamento:17-03-2021 12:26

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ROMA – “Il piano deve avere il parere del Parlamento. Non dobbiamo ripetere gli errori del passato, tema fondamentale è la discontinuità, la newco non deve essere parente con Alitalia. Questo avrà ripercussioni anche di carattere sociale che stiamo valutando anche con il ministro del Lavoro. Servono strumenti per chi non potrà essere accolto a bordo della newco”. Così il ministro Giancarlo Giorgetti nel corso dell’audizione in commissione Trasporti alla Camera.

“L’obiettivo- spiega il ministro dello Sviluppo economico- è la partenza della newco entro giugno-luglio. Per questo dobbiamo accelerare. Il fattore tempo è decisivo. Ho sottolineato questo aspetto anche al commissario Vestager. È nostro interesse che Ita parta il prima possibile. Siamo già in ritardo, Ita doveva essere operativa già ad aprile”.

Per quanto riguarda l’amministrazione straordinaria, aggiunge ancora Giorgetti, occorrre “assicurare che non ci siano tensioni per i pagamenti obbligatori per legge (come la cassa integrazione). Sono piuttosto sicuro che l’interlocuzione con l’Ue ci permetterà di fare questo senza ricorrere a prestiti ponte che non sono la strada da seguire”.


“Ieri- continua Giorgetti- la commissaria Vestager mi ha garantito che i ristori saranno dati per un importo pari a 55 milioni circa. Si tratta dell’istanza presentata in data 15 marzo dall’amministrazione straordinaria (composta dai tre commissari) per i danni subito nel mese di dicembre 2020″.

Per Giorgetti l’impegno dell’esecutivo è chiaro: “Il governo ci crede e mette 3 miliardi di euro per avere una compagnia aerea che garantisca l’accessibilità dell’Italia al cargo business e alla sua vocazione al turismo. Questa scelta è dettata dalla certezza del governo di fare la cosa giusta perché crede nel progetto”.

Le parole d’ordine del progetto del Governo, sottolinea il ministro, sono “discontinuità, orientamento al mercato e sostenibilità economica. In particolare il Piano di Ita recepisce una graduale crescita di strutture operative, staff, rotte, flotta. Fiscalizzazione su due centri Fiumicino (hub) e Linate, graduale rinnovo della flotta, forte digitalizzazione e alleanza strategica per accelerare la crescita e rafforzare la competitività sui mercati internazionali. Serve forte discontinuità, lo Stato fara la sua parte ma la compagnia deve poi essere in grado di sostenersi da sola. Non è possibile immaginare un contributo statale. Noi stiamo negoziando duro ma anche il governo condivide con l’Ue che la newco abbia un suo equilibrio economico aziendale”.

“Il piano industriale approvato dal cda Ita ha subito e sta subendo un processo di revisione profonda alla luce delle negoziazioni in corso, in particolare con la commissaria Vestager. Nel frattempo l’amministrazione straordinaria ha ancora in essere un bando costruito in maniera diversa rispetto alla situazione attuale. Le caratteristiche del Piano industriale si devono basare su discontinuità, sostenibilità economica, orientamento mercato. Tutto ciò significa che per volare Ita non può essere troppo pesante, se è troppo pensante non vola”.

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