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VIDEO | Violenza donne, Reale: “Referto psicologico importante strumento di difesa”

La responsabile del centro Dafne del Cardarelli di Napoli racconta il suo libro presentato questa mattina in Senato

Pubblicato:17-02-2022 17:46
Ultimo aggiornamento:17-02-2022 17:46
Autore:

Elvira Reale
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di Manuela Boggia ed Elisa Manacorda

ROMA – “Il referto psicologico è uno strumento di difesa delle donne, soprattutto nei percorsi giudiziari, perché in qualche modo, attraverso il loro racconto e il loro vissuto, cristallizza la prova di quello che queste donne hanno subito”. Parte da qui Elvira Reale, psicologa, responsabile del centro di riferimento regionale di prima assistenza psicologica per le donne vittime di violenza presso l’ospedale Cardarelli di Napoli, per raccontare il suo libro ‘La violenza invisibile sulle donne. Il referto psicologico: linee guida e strumenti clinici’, presentato questa mattina in Senato.

“È un volume che nasce da anni di esperienza sulla salute mentale delle donne- racconta Reale- e fornisce una guida per affrontare il tema della violenza psicologica, nel panorama complessivo della violenza contro le donne, dando risposta a quello che le donne vanno affermando da anni: la violenza psicologica è anche più lesiva e dannosa della violenza fisica. Agli operatori e operatrici il volume offre strumenti per sostenere in pronto soccorso le vittime di violenza psicologica, intervenire e ridurre gli aspetti emergenziali del disagio, registrare nel referto, conservandolo, il processo di formazione della lesione psichica correlata alla violenza percepita e subita dalla donna”.

Ma quali sono i fattori che i pronto soccorso adottano nella valutazione della gravità di una violenza?


“Le minacce di morte, le mani al collo, la violenza in gravidanza sono fattori di rischio indicati dalla comunità internazionale”, spiega Reale. L’autrice, però, ci tiene a sottolineare che quando si parla di violenza “il campanello d’allarme che non va sottovalutato è la paura delle donne. È questa, forse- sottolinea la psicologa- la cosa più pregnante e più immediata da mettere in evidenza”. Però “la paura come emozione e non la paura come cognizione- spiega- e questo porta all’importante tema che bisogna credere alle donne e non sottovalutare quello che dicono quando vanno a fare denuncia”.

È anche in questo senso che il referto psicologico “è uno strumento pratico e operativo sia per supportare le donne nella presa di consapevolezza del percorso sia per dare loro qualcosa che possono utilizzare, secondo la loro volontà, anche nella fase del giudizio”, sottolinea Valeria Valente, presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio. Quindi il referto psicologico è uno strumento “per rinforzare la posizione della donna nei confronti di un sistema che tante volte continua ad avere lacune, mancanze o difficoltà per conoscere e inquadrare in maniera corretta la violenza”. Per questo per Valente “è necessario investire sulla formazione degli operatori e delle operatrici che, proprio nel pronto soccorso, rappresentano una porta d’accesso importante della presa in carico”.

Così per David Lazzari, presidente dell’Ordine degli psicologi, il documento “dà degli strumenti operativi importanti agli psicologi che vengono a contatto con la violenza di genere nell’ambito del pronto soccorso e contribuisce ad attuare quelle linee guida, uscite nel 2019, ma per la parte nostra ancora non attuate- ricorda- che prevedono che ci sia una presenza psicologica nei pronto soccorso”.

Le donne che dai loro partner “ricevono minacce, denigrazioni, ricatti, non accompagnati da atti di violenza fisica, non si dirigono nei pronto soccorso non sapendo cosa ‘mostrare’ agli operatori- spiega Reale nel libro- Ciò che manca è uno sguardo psicologico in grado di fare un’opportuna valutazione degli effetti di quella violenza che si realizza ‘a distanza’ e senza contatto fisico. Il cuore della violenza psicologica è, infatti, il controllo coercitivo che riduce i gradi di libertà di una donna attraverso il ricatto, le minacce, la colpevolizzazione, l’isolamento e, solo occasionalmente, la violenza fisica”. Partendo da questi presupposti “il volume fornisce una guida per affrontare il tema della violenza psicologica- conclude la psicologa- dando risposta a quello che le donne vanno affermando da anni: la violenza psicologica è anche più lesiva e più dannosa di quella fisica”.

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