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VIDEO | ‘Incontra’ e Sapienza insieme per un nuovo modello di contratto di lavoro

Vigorini (Incontra): "Serve una classificazione per competenze"

Pubblicato:16-12-2019 15:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:45

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ROMA – Un osservatorio permanente per la mappatura di competenze e per l’evoluzione e la nascita di nuovi profili. A questo lavorano Centro studi Incontra e l’Università la Sapienza di Roma, alla luce della richiesta di nuove competenze da parte del sistema produttivo. Per far fronte alle nuove esigenze e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, Incontra propone un nuovo modello di Ccnl in cui la tradizionale classificazione del personale per mansioni viene superata a favore di quella per competenze. Un contributo che rientra in quella contrattazione di qualità che sta innovando il modello classico della contrattazione collettiva.

Il presidente Salvatore Vigorini osserva come sia “impensabile che i contratti collettivi restino ancorati a un modello di classificazione obsoleto. Il passaggio da una classificazione per mansioni a una per competenze è una vera rivoluzione che andrà a vantaggio sia delle imprese, che potranno valutare in maniera più dettagliata ed efficace le figure professionali da acquisire, sia dei lavoratori, la cui esperienza e attitudini verranno meglio spese”.

MERET: “LAVORIAMO A UN MODELLO TRASVERSALE”

A collaborare con il Centro studi è il Dipartimento di Management della Facoltà di Economia di Sapienza Università di Roma. La ricercatrice Chiara Meret spiega: “L’idea del Centro studi di istituire un osservatorio permanente per la mappatura di competenze e per l’evoluzione e la nascita di nuovi profili di ruolo non solo si combina con gli standard nazionali ed europei, ma garantisce il costante aggiornamento del sistema di classificazione del personale. Con l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto nazionale, stiamo lavorando a un modello trasversale, valido sia per i settori più tradizionali sia per quelli più innovativi, in particolare il settore ICT e delle nuove tecnologie”.


Per il professor Mauro Gatti, ordinario di Organizzazione aziendale alla Sapienza, “investire in conoscenza e competenze è sinonimo di innovazione, crescita, produttività, miglioramento dei processi. A livello sistemico questo ha un impatto sull’intera società”.

VIGORINI (INCONTRA): “SERVE CLASSIFICAZIONE PER COMPETENZE”

“Il mercato del lavoro sta cambiando e quello che registriamo è il grande divario tra domanda e offerta, soprattutto un divario tra le competenze richieste dalle aziende e quelle possedute dai lavoratori”. Lo sottolinea il presidente di InContra, Salvatore Vigorini, spiegando che per questo il Centro studi, da qualche anno, sta lavorando “con una intensa attività di ricerca con l’obiettivo di arrivare ad una nuova classificazione del personale nei contratti collettivi”, per superare “un modello di classificazione del personale obsoleto e rispondere finalmente alle esigenze del mondo produttivo”. Serve quindi, “anche in ragione del nuovo accordo interconfederale sottoscritto dalle parti sociali Cifa e Confsal e supportato dal fondo interprofessionale Fonarcom, una classificazione non più per mansioni, come tradizionalmente conosciuta, ma per competenze. Competenza diventa quindi- evidenzia Vigorini- la parola chiave, legata al tema della formazione e al ruolo che possono avere i fondi interprofessionali nel costante aggiornamento delle competenze dei lavoratori”. Oggi infatti le competenze sono “necessarie e indispensabili per affrontare il tema della innovazione tecnologica. Da questo punto di vista- conclude Vigorini- l’altro progetto che sta guidando il Centro studi è quello della istituzione di un tavolo tecnico, presso l’Università La Sapienza, con l’obiettivo di arrivare a una mappatura nei profili professionali nel settore tecnologico. Anche questo è necessario per classificare il personale in quel settore in una logica di competenze”.

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