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Olimpiadi 2026, Malagò: “Niente pista a Cortina, andremo all’estero”

Il Presidente del Coni: "Decisione che avrà conseguenze sul budget del Comitato Organizzatore e sull'intera operazione"

Pubblicato:16-10-2023 09:18
Ultimo aggiornamento:16-10-2023 14:57
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Olimpiadi 2026
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ROMA – “Milano-Cortina 2026 dovrà individuare un’altra sede fuori dall’Italia” per le gare di bob, slittino e skeleton previste inizialmente a Cortina. Lo ha annunciato il Presidente del Coni Giovanni Malagò nel corso della Sessione del CIO a Mumbai, in India.

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La tanto “combattuta” pista di Cortina dunque non si farà, ha confermato numero 1 del Comitato Organizzatore dei Giochi Invernali: si andrà all’estero, utilizzando una delle piste già esistenti. “Solo due giorni fa – ha detto Malagò – il Governo ci ha comunicato di considerare l’opzione migliore e più sostenibile. Stiamo già lavorando per sondare tutte le possibili alternative insieme al CIO e alle Federazioni Internazionali, prima di presentare il tutto al Consiglio per l’approvazione definitiva. A questo proposito, è importante ricordare che una decisione come questa avrà conseguenze sul budget del Comitato Organizzatore e sull’intera operazione”.


FLORIDIA (AVS): GRANDE SODDISFAZIONE, PISTA BOB NON SI FARÀ IN ITALIA

“Un passo importante, che segna finalmente una decisione di buon senso: la pista da bob non si farà in Italia. Mancano le condizioni ambientali ed economiche, così come l’Alleanza Verdi e Sinistra va ripetendo ormai da un anno. Alla fine anche Giovanni Malagò, il presidente del comitato organizzatore della Fondazione Milano-Cortina, ammette e annuncia che l’unica alternativa è all’estero”. Lo ha affermato la senatrice Aurora Floridia, dell’Alleanza Verdi e Sinistra, membro delle commissioni Industria e Ambiente di Palazzo Madama.

“Col nostro ordine del giorno, votato all’unanimità alla Camera- ha proseguito Floridia- il governo si era impegnato a valutare tutte le soluzioni ambientalmente e finanziariamente sostenibili. Sarebbe stato folle costruire ex novo un’opera energivora e sprecare fondi pubblici per un bacino di utenza limitato, in un momento di forte ristrettezza economica che grava sulle spalle delle comunità montane. Un grande gioco di squadra a livello locale, regionale e nazionale, anche tra associazioni e comitati del territorio, vere sentinelle di un patrimonio paesaggistico che tutto il mondo ci invidia e ammira. Respiro di sollievo e lieto fine per l’ambiente, per le casse dello Stato e per lo sport, conclude Aurora Floridia”. Lo rende noto l’Ufficio Stampa del gruppo Misto-Alleanza Verdi e Sinistra.

OLIMPIADI 2026. SALA (MILANO): PISTA BOB ST.MORITZ PIÙ CONVENIENTE

“Obiettivamente non è contemporaneo spendere così tanti soldi per un’opera che poi non viene utilizzata. Credo che con rispetto di Cortina e del mio collega sindaco sia una decisione giusta trovare un’altra alternativa. Se fosse Sankt Moritz a noi andrebbe molto bene come sistema, perché fa risparmiare”. Lo afferma il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che dopo le parole del presidente Coni Giovanni Malagò di questa mattina, torna a parlare della questione relativa alla pista di bob per le Olimpiadi del 2026.
“Credo che tenendo aperto passo Forcola si possa avere un villaggio olimpico unico a Livigno, quello- osserva Sala- significa molto risparmio”.

RODA: SGOMENTO PER NO A PISTA CORTINA, AFFOSSATO MOVIMENTO

“La notizia dello spostamento all’estero delle gare di Milano Cortina 2026 relative alle specialità in questione ci lascia sgomenti. La Federazione Italiana Sport Invernali ha provato in tutti i modi a far capire l’importanza di queste discipline. Ci mancherà un pezzo di storia, la pista di Cortina avrebbe rappresentato l’occasione ideale per rilanciare movimenti che hanno regalato gloria e popolarità allo sport italiano, verranno meno le basi per costruire gli atleti del futuro”. Così il presidente della Fisi, Flavio Roda, per il quale “anche la giustificazione dei costi elevati non è sufficiente a spiegare una decisione di tale portata”.
Roda spiega che “In Italia purtroppo non esiste una pista artificiale dove si possano allenare le squadre, ogni anno i nostri atleti sono costretti ad andare all’estero, con relativi aumenti di costi e la logica conseguenza di avere meno possibilità di girare sui tracciati rispetto alle altre nazioni. Credo si tratti dell’atto conclusivo, destinato ad affossare il nostro movimento sul ghiaccio”.

Tutto questo in un quadro in cui le discipline del ghiaccio appartenenti alla Fisi, spiega la stessa Federazione, “hanno contribuito ad arricchire in maniera importante il medagliere olimpico dello sport italiano, con trentuno medaglie complessive, divise fra diciotto per lo slittino (di cui sette ori), dodici per il bob (quattro ori) e una per lo skeleton”. Inoltre, “nomi come quelli del ‘Rosso Volante’ Eugenio Monti, di Armin Zoeggeler e Nino Bibbia hanno scritto pagine indelebili nella storia dello sport mondiale” ed è “anche grazie alle loro imprese che la Fisi continua a investire al fine di mantenere massimo il livello di competitività delle nostre squadre. Investimenti che, nel solo anno solare 2023, sono stati di quasi 1,5 milioni di euro fra slittino, bob e skeleton per la sola attività agonistica, ai quali occorre aggiungere le spese per compensi, noleggio furgoni e le assicurazioni relative”.

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