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VIDEO | Bologna ricorda in piazza Mahsa Amini, arriva anche Schlein

Un anno fa l'omicidio della 22enne ad opera della polizia morale iraniana. Bergonzoni: "Sono tutti nostri figli, viene prima la vita degli affari"

Pubblicato:16-09-2023 13:15
Ultimo aggiornamento:16-09-2023 17:56
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mahsa amini
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BOLOGNA – “La nostra politica ha paura di cambiare anima e spirito, ma non bastano più gli affari per trattare con certi paesi. Viene molto prima la vita. ‘Papà, hanno emesso le sentenze e la mia è una condanna a morte, ma non dirlo a mamma‘. Questo è Mohammad Karami, campione di karate di 22 anni, impiccato dal regime sanguinario della Repubblica islamica dell’Iran il 7 gennaio scorso. Provate a dire che non è vostro figlio, provateci”. È uno dei passaggi con cui l’artista Alessandro Bergonzoni scuote oggi piazza del Nettuno a Bologna, dove la città si raduna, con alcune centinaia di persone presenti, a un anno di distanza da quando ‘tutto è cominciato’ in Iran, con l’omicidio della giovane Mahsa Amini.

In prima fila c’è il sindaco Matteo Lepore con la fascia tricolore, a fianco dell’attivista iraniana Sohyla Arjmand, del segretario della Cgil territoriale Michele Bulgarelli, dell’ex sindaco Virginio Merola, oggi parlamentare Pd, della prof dell’Alma Mater e di Patrick Zaki, Rita Monticelli, di tante sigle e associazioni, da Amnesty International in giù. Si unisce al presidio poco dopo che è cominciato anche Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, che si confronta a lungo con Merola e saluta diversi attivisti.

Un anno fa, la 22enne Amini morì successivamente a tre giorni di coma per essere stata picchiata dalla ’polizia morale’ del regime iraniano, dopo l’arresto, a Teheran, appena tre giorni prima. Mahsa aveva indossato l’hijab in modo ‘troppo’ allentato ed era fuoriuscita una ciocca di capelli, abbastanza per il regime per decidere di condannarla. Da qui, e da tutti i casi analoghi a quello di Mahsa che tuttora tengono banco, è nato il movimento “Donna, vita, libertà” che oggi dunque fa tappa anche Bologna.


Il corteo parte prima delle 10 da piazza XX Settembre e attraversa via Indipendenza, per approdare al presidio del Nettuno. Oltre allo striscione “Donna Vita Libertà”, vengono diffuse e riprodotte nei cartelli le immagini sia di “Mahsa” sia di diverse delle tante vittime della repressione del regime iraniano. Animano la manifestazione Amnesty International Emilia-Romagna, Anolf Bologna, Anpi Bologna, Arci Bologna, Armonie Aps, Associazione Percorsi di pace, Associazione culturale Donna Vita Libertà di Firenze, Auser Bologna, Cgil Bologna, Cgil Imola, Cisl Bologna, Comitato Pace e Diritti del Circondario Imolese, Centro Astalli Bologna, Cucine Popolari, Donne in Nero, Francesca Centre, Legambiente, Libera, Libertà era Restare, Link Bologna, Mediterranea Bologna, Manifesto in rete, Nexus Solidarietà Internazionale Emilia Romagna, Orlando, Pax Christi, Period Think Tank, Portico della Pace, Refugees Welcome Italia Ets, Rete sulla Stessa Barca Bologna, Rete Studenti Medi Bologna e Rete degli Universitari Bologna, Udi Bologna, Uil Emilia Romagna. Aderiscono anche i Comuni di Bologna, Grizzana Morandi, Monte San Pietro, Marzabotto, San Lazzaro e Zola Predosa, oltre all’Università.

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