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Antimafia, legali della Juve: “I nostri uomini pensavano che Dominello fosse un tifoso”

La presidente Bindi puntualizza: "La 'ndrangheta c'è. Ci preoccupa che venga negata qui la presenza del fenomeno"

Pubblicato:15-03-2017 13:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:01

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ROMA – “Il security manager della Juve Alessandro D’Angelo ha parlato con un signore, Rocco Dominello, che proviene dalla curva e ha assolutamente un certificato penale incensurato“. Lo dice il legale della Juventus Luigi Chiappero in commissione Antimafia negando che i dipendenti della Juve sapessero che Dominello era sospettato di rapporti con la ‘ndrangheta.

Dominello è ritenuto l’uomo della cosca Pesce-Bellocco nella curva Scirea. E’ finito in manette a luglio insieme ad altre 17 persone.

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Chiappero ribadisce: “Rocco Dominello è agli occhi di D’Angelo un tifoso, un tifoso assolutamente incensurato e per quello che lui sa non ha nessun tipo di collegamento con affari che devono destare la nostra attenzione. I nostri uomini vedono un signore che si presenta dal 2009 come un signore di curva“.


BINDI AL LEGALE JUVENTUS: ‘NDRANGHETA C’ERA ECCOME

“Non è che Rocco Dominello fosse in grado di gestire tutta la situazione. Le nostre curve si muovono ognuna per conto suo. E a Torino non ci sono persone diverse rispetto a Dominello in questa indagine”, dice Chiappero, in commissione Antimafia, negando che ci fossero altri livelli operativi nella gestione dei biglietti e della sicurezza in curva a Torino, oltre al Dominello, indagato per ndrangheta, cosa che la Juventus all’epoca ignorava. La presidente Rosa Bindi replica con durezza: “Questo no. Le associazioni ‘ndranghetiste ci sono e lavorano. Ci sono intercettazioni che parlano di Rosarno, di associazioni potentissime. Ci preoccupa che venga negata qui la presenza del fenomeno. Perché il fenomeno c’è. Al di là della responsabilità di D’Angelo, ci preoccupa che voi neghiate. Perché il fenomeno c’è. Il controllo della sicurezza avviene grazie alla ‘ndrangheta. Perché non è vero che dietro Dominello non c’è più niente. E non si tiene la sicurezza in uno stadio dando i biglietti agli ultra”.

La Digos non aveva fatto segnalazioni. Doveva accorgersi Alessandro D’Angelo che questo signore, Rocco Dominello, aveva qualche caratteristica diversa da quella di un tifoso, quando dietro alla fede calcistica può nascondersi di tutto?”, ha chiesto allora Luigi Chiappero.

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