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Il premier polacco propone un referendum sui ricollocamenti dei migranti

L'ong alla Dire: "Aumentano le violenze della polizia al confine, 10 salvataggi al giorno"

Pubblicato:14-08-2023 15:41
Ultimo aggiornamento:17-08-2023 16:05

Mateusz-Morawiecki
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ROMA – Il primo ministro della Polonia Mateusz Morawiecki intende lanciare un referendum con cui chiedere ai cittadini se siano favorevoli al meccanismo dei ricollocamenti previsto dall’Unione europea, in riferimento all’arrivo di migranti che dall’estate del 2021 si verifica alla frontiera nord-orientale con la Bielorussia. Lo ha annunciato Morawiecki stesso sui suoi canali social condividendo un video, in cui compare anche un uomo di colore mentre lecca la lama di un coltello con atteggiamento minaccioso. Il governo del partito di destra Pis intende proporre il quesito il 15 ottobre in concomitanza con le elezioni parlamentari, e ha già anticipato la domanda che i votanti troveranno sulla scheda: “Sei favorevole all’ingresso di migliaia di immigrati clandestini dal Medio Oriente e dall’Africa nell’ambito del meccanismo di trasferimento forzato imposto dalla burocrazia europea?“. Dall’estate di due anni fa si è aperta in Europa una nuova rotta migratoria, di cui è accusato il governo bielorusso. Quest’ultimo avrebbe attirato i migranti e i richiedenti asilo per fare pressioni sull’Unione europea dopo le sanzioni imposte sul governo del presidente Aleksander Lukaschenko. Il governo di Varsavia ha reagito militarizzato con uomini e mezzi il confine, poi blindato con la costruzione di una barriera alta quasi sei metri. Attraverso questa politica, le organizzazioni per i diritti umani accusano le autorità di violare i diritti dei migranti che arrivano dal lato Bielorusso, sia respingendoli verso il paese, sia ostacolando le procedure d’asilo, pratiche vietate dal diritto internazionale.

Tra queste c’è Grupa Granica, che riunisce varie associazioni impegnate nel salvataggio e nell’assistenza delle persone che anche in inverno restano bloccate tra le due frontiere: “Migranti e richiedenti asilo arrivano qui perché scappano da guerra, persecuzioni e povertà”. Come riferiscono fonti interne alla Dire, “solo nelle ultime due settimane abbiamo fatto fino a dieci interventi di soccorso al giorno. La maggior parte delle persone assistite provengono da Siria, Afghanistan, Algeria, Yemen, Sudan e Repubblica democratica del Congo”.

Grupa Granica sostiene di avere inoltre osservato “un aumento delle violenze” contro i migranti da parte degli “agenti della sicurezza polacchi. Comportamenti che prima erano marginali- continua l’ong- ora sono all’ordine del giorno: le persone ci raccontano di pestaggi e abusi”. In particolare gli agenti sono accusati di “rubare soldi e smartphone, spruzzare spray al peperoncino negli occhi, togliere acqua e cibo o di ordinare alle persone di spogliarsi nude”. Dall’inizio dell’anno i volontari di Grupa Granica hanno assistito “2.500 persone”.


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