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Lo scandalo Warner Bros, comprava recensioni per videogame

ROMA – Warner Bros nella bufera

Pubblicato:14-07-2016 15:41
Ultimo aggiornamento:14-07-2016 15:41

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Warner Bros recensioni pagate PewDiePieROMA – Warner Bros nella bufera per aver pagato YouTuber influenti. L’accusa arriva dalla Federal Trade Commition, ovvero la Commissione federale per il commercio degli Stati Uniti, agenzia che si occupa di tutelare i diritti del consumatore. Grazie ai pagamenti ‘sottobanco’, la Warner si sarebbe procacciata, da noti YouTuber e potenti influencer, ottime recensioni e inviti agli acquisti per i suoi videogiochi.

Warner Bros e le recensioni ‘esca’

La Federal Trade Commition, in particolare, si è occupata del lancio del game Middle Earth: Shadow of Mordor. Per il videogioco, ispirato alla saga del Signore degli Anelli, in italiano L’Ombra di Mordor, la Warner si sarebbe assicurata ottime recensioni e segnalazioni da ‘influencer’ con diversi milioni di followers. Un’operazione di marketing occulta pagata anche mille dollari a recensione.

Warner Bros gli ‘influencer’ coinvolti

Sono tutti nomi di primo piano quelli coinvolti nello scandalo. Tra gli Youtuber più famosi, pagati dalla Warner, anche il notissimo PewDiePie. Il suo commento, positivo naturalmente, all’Ombra di Mordor è stato visto da oltre tre milioni di appassionati. Giocatori che si sono fidati dei giudizi dei loro beniamini in rete. Compito dei ‘falsi’ recensori non solo parlare bene del gioco ma omettere, anche, eventuali problemi tecnici. Nulla di spontaneo nelle recensioni, quindi, ma la cieca osservanza ad una linea editoriale scritta dalla stessa azienda produttrice.


Warner Bros la voce dell’accusa e quella della difesa

Se da un lato la Commissione statunitense dichiara, tra l’altro, che:

“I consumatori hanno il diritto di sapere se chi fornisce le recensione lo sta facendo dando le proprie opinioni o quelle pagate da altri. Aziende come la Warner Brothers devono essere chiari con i consumatori nelle loro campagne pubblicitarie online”.

la Warner Bros non smentisce, ma neanche conferma, l’accaduto limitandosi a chiarire che

spiegherà agli YouTuber come rendere “trasparenti gli impegni commerciali presi con le aziende”. Un modo come un altro per dire che lei non è l’unica ad imprese di questo genere.

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