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Strappata alle mafia, la tenuta di Suvignano diventerà un’eco fattoria

FIRENZE - Presto il più importante bene sottratto

Pubblicato:14-07-2016 15:35
Ultimo aggiornamento:14-07-2016 15:35

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FIRENZE – Presto il più importante bene sottratto alla criminalità in Toscana avrà una gestione libera dalle mafie. È quanto prevede il protocollo relativo alla tenuta agricola di Suvignano (Siena) sottoscritto oggi pomeriggio a Roma dalla Regione Toscana, rappresentata dall’assessore alla Sicurezza e Legalità, Vittorio Bugli, dal viceministro per le Politiche agricole, Andrea Olivero (con delega in materia di agromafie) e dai sindaci dei Comuni di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni, e di Murlo, Fabiola Parenti, sui cui territori ricade la tenuta e che da ora ne sono gli assegnatari designati.

fattoria_mucca_allevamentoIl protocollo dura cinque anni e prevede un’impresa agricola gestita preferibilmente da un sistema cooperativo in grado di realizzarvi un polo produttivo, di allevamento e di trasformazione con allevamenti di ovini e suini, un caseificio, un laboratorio per la lavorazione delle carni, ma anche allevamenti di cavalli, capre ed asini. La produzione agricola sarà mista: vino, olio, ma anche orzo destinato ad alimentare un birrificio locale, farro per una corretta rotazione biologica e ortofrutta da lavorare e confezionate sul posto e da vendere sia alla grande distribuzione sia attraverso la filiera corta e i mercati alternativi come i Gas (gruppi di acquisto solidale) o i farmers market o all’interno del punto vendita aziendale che sarà aperto nella ex cantina. Suvignano diventerà anche un polo agrituristico. I posti letto passeranno infatti dagli attuali 38 a 65 con pensione completa.

vino uva vigneti toscana campagna agricolturaSarà insomma un’azienda agricola multifunzionale, in grado di produrre lavoro e utili, e di offrire nuovi servizi proponendosi anche come polo ricreativo e didattico grazie al previsto museo simbolo dei beni confiscati alle mafie, un centro per l’organizzazione di eventi, un laboratorio didattico e per la sperimentazione delle colture e in ultimo un’attività faunistica venatoria che utilizzi i 260 ettari che ricadono in ambito faunistico venatorio e almeno un paio dei laghetti presenti nella proprietà per la pesca sportiva. L’accordo affida il monitoraggio ed il controllo su Suvignano al tavolo tecnico che è stato istituito e che è composto da un rappresentante ciascuno per il ministero, la Regione e i, Comune di Murlo, e da tre rappresentanti che saranno nominati dal Comune di Monteroni d’Arbia sul cui territorio insiste la maggior parte della tenuta.


di Carlandrea Poli, giornalista

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