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Scalzone show: “Indagato? Ringrazio il pm Giovannini, mi fa un onore”/VIDEO

Sciarpa rossa al collo, Scalzone incontra i giornalisti sotto la Procura . E dopo si esibisce pure in una serenata

Pubblicato:14-03-2017 14:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:00

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BOLOGNA – “Mi corre l’obbligo di ringraziare il dottor Valter Giovannini, che in qualche modo mi ha dato l’insperata possibilità” di “far circolare delle parole che a me stanno a cuore” e “mi ha fatto l’onore di ritenermi ancora una volta un sovversivo“. Oreste Scalzone risponde così all’indagine per istigazione a delinquere aperta dalla Procura di Bologna per le frasi pronunciate durante le manifestazioni per il 40esimo anniversario del ’77 e della morte di Francesco Lorusso: l’ex leader di Potere operaio aveva invitato gli studenti ad essere “più sovversivi” e, in caso di attacco della polizia, a difendersi “anche con le bottiglie“. All’inchiesta, stamattina, Scalzone ha risposto con una conferenza stampa sotto la Procura, tenuta d’occhio dalla Digos. Immancabile sciarpa rossa al collo, 70 anni, Scalzone (affiancato dall’avvocato Marina Prosperi e dal Cua) ringrazia il procuratore aggiunto Giovannini “perchè ha amplificato una parte di quello che penso realmente”: molti “straparlano in modo osceno” del termine “violenza, che ha una profondità filosofica sconfinata, in cui a volte ci si perde, ma qui il problema è quello della resistenza“. Una lunga dissertazione, quella di Scalzone, in cui si prefigurano tempi bui: “Introdurranno nuove forme di reato” e si arriverà al “ferimento di tornello”. Ebbene, “resistere a questo mi sembra importante. Resistere a volte come si può, come capita”, insiste, specificando che “non ho il tabu dell’uso di quello che capita, dal sanpietrino in su“. Continua Scalzone: “Non ho da difendermi e non intendo farlo, non faccio l’innocente, vedremo. Il processo è un rito, non revoco gli avvocati e non faccio cose folcloristiche, ma alla domanda ‘ti dichiari colpevole o innocente’, dico: non mi interessa”.

Poi Scalzone alza il tiro e tira fuori un “j’accuse”, per usare le sue parole, nei confronti di Giovannini. “I sintomi, anche i più minuti, sono interessanti”, afferma Scalzone, tirando in ballo il suicidio della farmacista Vera Guidetti, a seguito del quale il pm è finito sotto la lente del Csm. “C’è qualcosa che non funziona, se una persona esce da una giornata di interrogatorio e sente che è stata sprezzata, violentata, calpestata la sua vita” e, dopo questo “assassinio dell’anima, come dice un testo tedesco, arriva a quegli eccessi. E mi sembra che dire ‘povera psicolabile’ sia un po’ forte”. Quello aperto dalla Procura è “un fascicolo in onore di Oreste”, afferma Prosperi, portando con sè la sentenza del processo allo scrittore Erri De Luca, anche lui accusato di istigazione (a assolto) per le sue parole sul sabotaggio e la Tav. Nel pronunciamento i giudici spiegano che “il pericolo dev’essere concreto- sottolinea Prosperi- più una serie di altre cose che rendono punibili delle affermazioni. Altrimenti, è evidente che vivendo in un Paese in cui si tutela il diritto di parola, quello che si dice non è reato“.

Per l’avvocato, dunque, le accuse a Scalzone si inseriscono a Bologna nella “montante ondata, un po’ mediatica e un po’ giudiziaria, volta a criminalizzare condotte che di offensivo hanno ben poco” con “accuse un po’ folcloristiche“, ad esempio sulle proteste contro i tornelli e il caro mensa. A fine conferenza stampa, Scalzone afferra la fisarmonica per “una serenata alla Procura“, esibendosi anche in una canzone di Lotta Continua sul carcere che non le manda a dire: “Liberare tutti vuol dir lottare ancora, vuol dire organizzarci senza perdere un’ora. E tutti i riformisti che fanno i delatori, insieme ai padroni noi li faremo fuori”.


di Maurizio Papa, giornalista professionista

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