ROMA – “L’esercito israeliano ha usato anche armi al fosforo bianco contro la Striscia di Gaza e il sud del Libano, mettendo in grave pericolo la popolazione”: è quanto denuncia Human Rights Watch (Hrw), che sostiene di aver raggiunto questa conclusione analizzando diversi video realizzati martedì e mercoledì scorso nelle aree interessate. L’organizzazione statunitense per i diritti umani chiarisce che colpi d’artiglieria al fosforo bianco avrebbero coinvolto l’area del porto di Gaza city, la principale città dell’enclave palestinese, e due località rurali a ridosso del confine tra Libano e Israele. Le operazioni di Tel Aviv sono scattate dopo l’offensiva del gruppo palestinese Hamas di sabato scorso, a cui sono seguiti anche attacchi dal movimento libanese Hezbollah dalla linea blu, ossia la linea che demarca il confine con Israele, dopo la guerra del 2000.
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Questa sostanza causa nei soggetti colpiti ustioni, problemi respiratori e alla vista. Lama Fakih, direttore di Hrw per il Medio Oriente e il Nord Africa ha commentato: “Ogni volta che il fosforo bianco viene utilizzato in aree civili affollate, comporta un alto rischio di ustioni atroci e sofferenze permanenti”. Fakih ha spiegato che “quando esplode in popolate aree urbane, colpisce indiscriminatamente e può bruciare gli edifici e causare gravi ferite ai civili“.
Le armi al fosforo bianco non sono bandite in contesti di guerra, ma il loro uso è vietato in prossimità di zone in cui risiedono civili, stando a quanto stabilisce la Convenzione Onu per gli armamenti convenzionali, di cui Israele non è firmatario. Nella sua denuncia, Human Rights Watch non riporta l’eventuale bilancio di vittime e feriti.
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