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‘E strade song e nostre’, a Napoli sfilano gli studenti anti alternanza

Anche a Napoli, come nel resto d'Italia, centinaia di studenti in piazza contro l'alternanza scuola lavoro

Pubblicato:13-10-2017 11:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:47

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NAPOLI – Fumogeni rossi e blu, una folla di ragazzi che si muove a ritmo di musica, bandiere che sventolano, cori che inneggiano alla riappropriazione del proprio tempo. E poi le canzoni cantate all’unisono e a squarciagola mentre il corteo avanza. Spazio a Pino Daniele e Rino Gaetano, passando per i Sangue Mostro i 99 Posse e Clementino. E’ partita da piazza Garibaldi la manifestazione degli studenti che a Napoli hanno aderito allo Sciopero dell’Alternanza.

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“ALCUNI AMICI A ZAPPARE NEI CAMPI, TEMPO PERSO”

Basta ricatti e sfruttamento, rovesciamo il presente” è lo slogan che si ripete con cadenza regolare. Lo urla anche Lucia, 15 anni, che frequenta l’Elena di Savoia, un istituto del centro storico. “Alcuni nostri compagni di scuola dell’indirizzo di Biotecnologie ambientali nel corso dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro hanno lavorato in un prosciuttificio e in un agriturismo. Hanno zappato e hanno lavorato sotto le serre. Tutte cose – dichiara Lucia – non connesse con i loro piani di studio. Tutto tempo perso“.

“CI STANNO RAGGIRANDO DALL’ALTO, PASSIAMO ALL’ATTACCO”

Il tam tam sui social network con l’appuntamento di oggi (annunciato lo scorso 29 settembre, ndr) oltre che invitare alla partecipazione ha favorito la distribuzione di materiali informativi, di dossier, che l’Unione degli Studenti ha compilato e messo in rete. I ragazzi che animano la piazza hanno studiato. “Ci stanno raggirando dall’alto” e ” basta ricatti e dalle disuguaglianze, per liberare il nostro tempo”, sono le dichiarazioni di tanti. E c’è chi come Fabio, 17 anni e la passione per il greco che studia al liceo classico, chiede la libertà “del sapere, dei saperi. Non è accettabile – continua – che l’alternanza scuola-lavoro diventi uno dei tasselli più importanti del nuovo esame di maturità. E’ finito il tempo della resistenza alla Buona Scuola. Da oggi– annuncia convinto- si passa all’attacco“.



“DE LUCA SOLO UN IPOCRITA, PER NOI UN CONTENTINO”

Alle critiche alla misura e, più in generale, alla legge 107 si sommano quelle al governo regionale. Il dito è puntato al presidente della Regione, Vincenzo De Luca. “I manifesti distribuiti in Campania con la scritta ‘Per gli studenti la Regione c’è‘ sono un’ipocrisia. I finanziamenti sulla legge regionale per il diritto allo studio del 2005 sono fermi a 0 euro. Dovremmo sorridere del contentino di De Luca che si fa bello per aver reso gratuiti gli abbonamenti per gli studenti?”.

Così Marcello, 18enne e maturando al liceo artistico. “Io – aggiunge – non abito a Napoli ed ogni giorno mi sposto, meglio, spero di spostarmi con mezzi pubblici sovraffollati se non inesistenti per avvivare finalmente a scuola dove manca tutto. Cosa penso della nuova rotta dell’istruzione in Italia? Meno male che c’è la buona volontà degli insegnanti…”.

di Carmen Credendino, giornalista professionista

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