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‘O ministro’ tifa De Luca, Pomicino: “Il Pd non ha nessun altro”

Paolo Cirino Pomicino legge la 'vicenda De Luca' in chiave di realpolitik.

Pubblicato:12-11-2015 17:30
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:34

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ROMA  – “Ogni volta che un politico viene assolto, io faccio festa. A De Luca dico: ‘vai avanti’. Basta con questa litania delle dimissioni”. Paolo Cirino Pomicino legge la ‘vicenda De Luca’ in chiave di realpolitik. Settantasei primavere, ‘O ministro’ e’ uno che di “sceneggiate”, come quella che imperversa in Regione Campania, ne ha viste. “Direi piuttosto un miscuglio, una cosa che non si capisce, un gran casino”, premette Pomicino, interpellato dall’agenzia Dire.

pomicino

Ma De Luca non paga un errore originario, la candidatura? “L’errore di De Luca e’ stato un altro. Comprensibile per carita’, ma comunque un errore: quello di rinunciare alla prescrizione. Lui si dichiara innocente. E voleva il giudizio. Ma cosi’ si e’ messo in condizione di intercettare quella legge ‘fine del mondo’ che e’ la Severino. Quella e’ l’origine di tutti i guai”. Ma ora, deve dimettersi? Lo pensa anche una parte del Pd. “E basta, basta con questa litania stantia. Qui stiamo parlando del presidente della giunta regionale, eletto dai cittadini campani. Finiamola con queste tifoserie assurde. Mi lamentavo del parlamento ai tempi miei, ma qui oggi ho trovato uno stadio…”.


Viene tirato in ballo il caso Marino. Dimessosi per gli scontrini… “Non facciamo paragoni che non reggono. Marino era in sella da 2 anni e mezzo. A meta’ del guado. De Luca governa da tre mesi. E poi, diciamo la verita’. Di Marino si e’ parlato come del ‘marziano’. Una specie di Nerone che cantava l’ode mentre Roma bruciava. A De Luca tutto gli puoi dire meno che non sappia amministrare“, spiega Paolo Cirino Pomicino all’agenzia Dire.

Non e’ piuttosto che in Campania Renzi subisce De Luca? “No qui non c’e’ un problema di Renzi. O della Campania. C’e’ un problema di un Paese, in cui la politica e’ debole, incapace di selezionare classe dirigente e siamo costretti a inseguire personaggi noti per altre ragioni, chiedendogli se per caso vogliono fare il sindaco. Ai tempi miei si diventava noti se si faceva bene il sindaco…”. Ma azzardi una previsione. De Luca lascera’? “Mai. E non glielo chiederanno neppure. La sinistra in Campania non ha nessun altro. Perche’ la Regione e’ stata desertificata sul piano della dirigenza politica. E di deserto in deserto, siamo messi come a Napoli citta’. Dove dobbiamo riscoprire persone che hanno ottenuto pessimi risultati. Parlo di Bassolino, che e’ stato dominus incontrastato per 15 anni. Coi risultati che sappiamo. E ora ritorna”.

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