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Chef ambasciatori del gusto, al Mipaaf debutta l’associazione

Sono circa 90 gli chef che hanno aderito al ruolo di 'ambasciatore' del patrimonio enogastronomico italiano nel mondo

Pubblicato:12-10-2016 13:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:10

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ROMA – Valorizzare il patrimonio culturale, enogastronomico e agroalimentare italiano nel mondo. Con questo obiettivo nasce l’Associazione italiana ambasciatori del gusto, oggi riunita per il battesimo ufficiale al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), alla presenza del ministro Maurizio Martina. L’idea è nata a giugno e in poco tempo sono stati circa 90 gli chef che hanno aderito al ruolo di ‘ambasciatore del patrimonio enogastronomico italiano nel mondo’ in rappresentanza di 15 regioni italiane. Entro il 31 dicembre si potrà entrare nell’Associazione con il ruolo di ‘socio fondatore’. La presentazione odierna è un po’ l’antipasto della Settimana della cucina italiana nel mondo che verrà illustrata poi il 26 ottobre.

martina_chef_ambasciatoriCristina Bowerman, presidente dell’Associazione, riconosce l’importanza di Expo 2015 “che ha richiamato gli chef ad un’ambiziosa missione: divulgare in Italia e nel mondo l’identità del nostro Paese. Ora c’è la consapevolezza che, grazie alla cucina, si può valorizzare il Paese”. La cucina “è linguaggio in movimento- spiega Carlo Petrini, fondatore di Slow food e presidente onorario dell’associazione- il mio appello è di far sentire ‘italiani’ anche gli stranieri che hanno frequentato le nostre cucine. Dobbiamo essere alleati anche di chi ha una pelle di altro colore o di chi ha occhi a mandorla”. Numerosi gli chef di fama internazionale saliti sul palco. Corrado Assenza riconosce l’importanza del momento, “questo è un luogo d’eccellenza che riunisce i migliori cuochi italiani”. Carlo Cracco si appella alla necessità “di fare squadra. Non bisogna tirare dentro le persone per fare numero, ma per remare nella stessa direzione”. Davide Oldani chiede un impegno sulle scuole alberghiere, “l’insegnamento ai giovani è fondamentale, così come il connubio con sport-cucina che ho avuto alle olimpiadi di Rio”. Il pizzaiolo Franco Pepe racconta invece la propria esperienza di Caiazzo, “nel casertano, in una realtà difficile. Abbiamo iniziato in un vicolo di un paesino di 4500 anime e nell’ultima estate abbiamo avuto 15mila clienti al mese”.


ambasciatori_gusto6Questa “è casa vostra– dice il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina agli chef in platea verso la fine della giornata- questa è una parte fondamentale dell’esperienza agroalimentare e gastronomica del nostro Paese, che va sviluppata. Sono stati fatti già passi in avanti strepitosi negli ultimi anni, dall’individuo siamo arrivati al collettivo”. Viviamo un periodo di cambiamenti e di difficoltà nella tutela dei prodotti, per questo Martina chiede agli chef di “rappresentare al meglio l’Italia, con tutta la passione, l’estro e la fantasia in vostro possesso. Chi verrà dopo di me- conclude Martina- non dovrà ricominciare daccapo, questi percorsi positivi non sono figli di una sola persona”.

di Federico Sorrentino, giornalista

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