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Chi è “Giotto” Nardi, il lucky winner che ha battuto il tennista più vincente di tutti tempi

Pesarese, tifoso del Napoli. Aveva vinto solo 3 partite prima di battere Djokovic. A 14 anni i suoi primi punti Atp

Pubblicato:12-03-2024 11:23
Ultimo aggiornamento:13-03-2024 11:58

Nardi Djokovic
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Aveva vinto solo 3 partite, a livello Atp. Solo 3. Alla quarta ha battuto Novak Djokovic, e il mondo gli ha sbattuto in faccia un enorme occhio di bue: troppo bella la “favola” del numero 123 del mondo che fa fuori il più forte di tutti i tempi. Un miraggio da deserto californiano, sarà stato il caldo di Indian Wells. Il tennis è uno sport fatto di seconde occasioni, fin nel punteggio. Per cui Nardi, che da Indian Wells era stato eliminato qualche giorno fa all’ultimo turno delle qualificazioni da David Goffin, è rientrato in tabellone dalla porta di servizio, per il posto offertogli dal ritirato Tomás Martín Etcheverry. Ripescato, altrimenti detto “lucky loser”. Lui, Nardi, ha ridefinito il concetto: fortunato sì, ma perdente proprio no. E così prima ha battuto il cinese Zhang Zhizhen e poi il numero 1 al mondo.

È il giocatore dalla classifica più bassa ad aver eliminato Djokovic, quando ci riuscì Kevin Anderson, a Miami appena 16 anni fa, era 124. In altre parole – scrivono stupefatti su Relevo – “è la quarta più grande sorpresa nella storia del tennis”. Aveva iniziato la stagione perdendo contro il numero 1.108 del mondo, tale Pavle Marinkov. Ora ha sconfitto il suo poster in cameretta.

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E dunque, un attimo dopo via tutti a googlare “chi è Luca Nardi?”, chi è questo giovanotto italiano che s’è preso la ribalta tennistica un giorno all’improvviso? Nardi è nato a Pesaro da papà notaio napoletano con studio in via Manzoni. Per chi bazzica il tennis no, non era uno sconosciuto. S’era preso i suoi primi punti ATP a 14 appena, il più giovane di sempre, battendo Bastian Malla all’Itf di Sassuolo. Il fratello maggiore, 7 anni di più, aveva provato a fare il tennista, oggi fa il grafico. Sua sorella Julia ne ha 26 e studia per diventare notaia. Luca sarebbe diventato fisioterapista, dice. Gli piacciono LeBron James e i fumetti Marvel. Se il tennis glielo permettesse si sveglierebbe tardi come i coetanei, a pranzo pasta al forno, un giretto con la moto, il padel con gli amici e il sushi la sera. Ma lui abita la realtà parallela del professionismo in divenire.

Lo chiamano Giotto. Per la gran sensibilità del colpo, e una istintiva propensione al bel gioco. Si fa allenare da Giorgio Galimberti, ex numero 2 juniores al mondo. “Prima della partita gli ho detto ‘Non voglio perdere 6-1, 6-1′”. Non l’ha fatto. Aveva Federer, come modello. Poi la virata verso sua solidità Djokovic. Team Nardi è composto da Galimberti e da Marco De Rossi e Simone Bertino, fino ad un attimo fa c’erano Sani e Costantini. La nuova squadra, si dice, gli ha dato maggiore consistenza fisica, un migliore posizionamento in campo, e 5 chilometri orari in più con la prima di servizio. Ha chiuso il match con Djokovic con un ace. Game, set, match, e poi chissà cos’altro.

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