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La recensione shock: “Ho mangiato a fianco a dei gay e a un ragazzo disabile”. La titolare della pizzeria: “Non torni più”

"Le chiedo, gentilmente, di non tornare da noi, a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati", dice la proprietaria

Pubblicato:12-01-2024 11:18
Ultimo aggiornamento:12-01-2024 11:19

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ROMA – “Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay” e a “un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà”. È per questo la pizzeria si merita una stellina su cinque. Almeno per il cliente della pizzeria ‘Le Vigonole’ di Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, che, a scapito del motto che ‘il cliente ha sempre ragione’ questa volta (evidentemente) non ce l’ha. Ma la reazione della proprietaria che da anni gestisce il locale con il marito non si è fatta aspettare: “Le chiedo, gentilmente, di non tornare da noi“, scrive.

LA RECENSIONE DEL CLIENTE

Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più“, sono le parole che si possono leggere nella pagina Google della pizzeria e pubblicate sulla pagina Facebook del locale.

LA RISPOSTA DELLA PROPRIETARIA

Ecco la risposta di Giovanna Pedretti: “Egregio cliente, apprezziamo il suo impegno per valutare il nostro servizio attraverso la sua recensione, nonostante questo ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembra una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole. Non è passato inosservato il suo sguardo infastidito anche verso il ragazzino in carrozzina…detto ciò, davanti a queste bassezze umane e di pessimo gusto credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base ai loro gusti sessuali e men che meno per la disabilità. Le chiedo, gentilmente, di non tornare da noi, a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati. Cordiali saluti e buona serata”.


Il locale di Giovanna e del marito Nello, il pizzaiolo, è dal 2020 che organizza ‘la pizza sospesa‘ destinata ai ragazzi e alle famiglie dell’associazione ‘Genitori amici dei disabili’ e del gruppo ‘Il Maggiolino’: chi vuole donare, nel periodo natalizio, può lasciare la propria ‘pizza sospesa’ e riceve un talloncino di ringraziamento, mentre un secondo coupon viene consegnato ai volontari dell’associazione che lo fanno pervenire alle famiglie.

LA SOLIDARIETA’

Numerosissime le esternazioni di solidarietà da parte dei clienti abituali e anche di chi quella pizzeria non l’ha mai frequentata ma che ha comunque deciso di lasciare un pensiero sulla pagina Google della pizzeria: “Mi dispiace di non poter venire di persona a testimoniarvi la mia solidarietà per la recensione negativa avuta da un campione di disumanità che avete, con giusta ragione, stigmatizzato pubblicamente. Grazie per la splendida dimostrazione di civiltà e di fraternità. Se l’amore che mettete nel vostro lavoro è pari a quello mostrato in questa vicenda, la pizza sarà sicuramente eccezionale!“.

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