PALERMO – L’ex premier Silvio Berlusconi, ascoltato come teste assistito al processo d’appello per la trattativa Stato-mafia, in corso a Palermo, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il processo è stato rinviato al 25 novembre.
Berlusconi, accompagnato dagli avvocati Nicolò Ghedini e Franco Coppi, era stato citato dalla difesa dell’ex senatore Marcello Dell’Utri, e ha chiesto di non essere ripreso da fotografi e telecamere prima di entrare in aula.
Dopo la citazione i legali dell’ex presidente del Consiglio avevano chiesto di conoscere la veste giuridica nella quale si sarebbe dovuto presentare: Berlusconi è risultato indagato dalla procura di Firenze per le stragi di mafia del 1993, circostanza che gli ha quindi permesso di avvalersi della facoltà di non rispondere durante il processo.
Il leader di Forza Italia ha subito lasciato l’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo.
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