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Comunali Roma. Tra quote rosa e partiti, ‘tetris’ a sinistra sui municipi: ecco i nomi

L'unico vincolo posto dal segretario nazionale Enrico Letta: almeno sei degli aspiranti minisindaci della coalizione dovranno essere donne

Pubblicato:11-05-2021 16:10
Ultimo aggiornamento:11-05-2021 16:10

PRIMARIE PARTITO DEMOCRATICO
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ROMA – Archiviata la partita per il candidato del Pd alle primarie e stabilite le regole d’ingaggio, per i dem e gli alleati di centrosinistra è il momento di tuffarsi nella complicata designazione dei candidati alla presidenza dei 15 Municipi di Roma. Partendo dall’unico vincolo posto dal segretario nazionale Enrico Letta, ovvero che almeno sei degli aspiranti minisindaci della coalizione siano donne. Un presupposto che rischia di creare più di un grattacapo, vista l’attuale situazione nei territori: in alcuni Municipi il dibattito è infatti decisamente vivace, e potrebbe rendersi necessario anche qui il ricorso alle primarie per incastrare tutti i mattoncini di questo complicato ‘tetris’ di coalizione.

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LA SITUAZIONE NEI MUNICIPI – In I Municipio al momento sembra in vantaggio Emiliano Monteverde, ‘delfino’ dell’attuale minisindaca Sabrina Alfonsi (orientata verso la candidatura in Assemblea capitolina), ma non è esclusa l’ipotesi Stefano Marin: per non rischiare fratture la quadra potrebbe essere trovata intorno a Giulio Pelonzi.


Più semplice la situazione in II, dove si va verso la conferma della candidatura di Francesca Del Bello. In III la situazione è più complicata: i dem sembravano compatti intorno al nome di Francesco Pieroni, attuale assessore ai Lavori pubblici della Giunta Caudo, ma più di qualcuno starebbe accarezzando l’idea di un ritorno di Paolo Marchionne, già minisindaco di Montesacro dal 2013 al 2015, intorno a cui starebbero nascendo alcuni gruppi spontanei di sostegno in diversi quartieri. In IV Municipio il nome più gettonato è quello dell’attuale capogruppo dem Massimiliano Umberti, mentre in V si ragiona sullo zingarettiano Mauro Caliste, a condizione che si riesca a comporre un’intesa con gli esponenti più vicini a Michela Di Biase, sempre molto forte nel ‘suo’ Municipio.

In VI Municipio al momento si registra la disponibilità del segretario dem di zona, Fabrizio Compagnone, mentre in VII si ragiona sul ‘turco’ Carlo Mazzei. In VIII c’è già pronto a correre per il secondo mandato Amedeo Ciaccheri, mentre la situazione in IX è più delicata: il nome più gettonato anche per avvicinarsi alla ‘quota rosa’ richiesta da Letta è quello di Claudia Pappatà (che però punterebbe al Campidoglio), ma è già sceso in campo Alessandro Lepidini e starebbe pensando di raggiungerlo anche Augusto Gregori, sostenuto da Patrizia Prestipino.

In X Municipio è ancora tutto fermo (Andrea Bozzi potrebbe essere il nome da ripartire dopo le divisioni sanguinose delle ultime elezioni a Ostia), mentre in XI dovrebbe correre Gianluca Lanzi (già candidato in pectore alle ultime municipali, mai tenutesi a causa del commissariamento a oltranza dopo la caduta del parlamentino) e in XII c’è il manciniano Elio Tomassetti, che però potrebbe tornare in dubbio se il candidato sindaco dovesse essere Roberto Gualtieri, della stessa area.

In XIII Municipio ancora non si muove foglia, anche se circola il nome di Roberto Fera, mentre in XIV si registra la contrapposizione tra Alessio Cecera, sostenuto da Massimiliano Valeriani, e Marco Della Porta, appoggiato da Areadem. In XV, infine, si registra la disponibilità della consigliera Gina Chirizzi: sarebbe il terzo nome femminile tra i candidati minisindaci, ma da qualche giorno è in corso un tam tam sui social nei principali gruppi di quartiere con un appello per la candidatura di Daniele Torquati.

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