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Draghi avverte i partiti: un lavoro lo trovo da solo… e scoppia la guerra col M5S

L'editoriale del direttore Nico Perrone

Pubblicato:11-02-2022 20:16
Ultimo aggiornamento:11-02-2022 20:16

draghi conferenza
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ROMA – Siamo uomini o caporali? Certo, facile pensare che per il premier Mario Draghi la partita del Colle sia stato un capitolo doloroso, finita con i partiti in ginocchio da Mattarella a chiedergli di fare il bis, mentre lui restava ‘inchiodato’ a Palazzo Chigi fino alla scadenza della legislatura. Da quel momento sono cominciate a girare le voci più disparate: Draghi va qua, no lì, farà questo no quello, scenderà in politica a disposizione del rinato Centro…

Un ronzio fastidioso, tanto che oggi il premier Draghi, in conferenza stampa, ha colto l’occasione e con faccia un po’ da duro ha messo tutti a posto: In politica? “Lo escludo – ha detto- ho visto che tanti politici mi candidano a tanti posti in giro per il mondo mostrando grande sollecitudine, ma vorrei rassicurarli che se decidessi di lavorare, un lavoro lo trovo da solo…“. E a quelli che si aspettavano almeno un allargamento del club di Governo, col ditino ha detto no: “Niente rimpasti. La squadra è efficiente, quindi va avanti” così com’è, con buona pace di chi ci aveva fatto un pensierino.

Non sarà un anno facile, ci sono scadenze elettorali e interessi personali e politici diversi tra i leader della maggioranza che già stanno creando fibrillazioni. Oggi, ad esempio, è nato uno scontro furibondo sul cosiddetto Superbonus tra il premier Draghi e il suo ministro dell’Economia da una parte e il M5S prima forza politica in Parlamento dall’altra. E’ stato Draghi a dar fuoco alle polveri: “Se in Italia ci sono casi di frodi è perché si è voluto costruire un sistema che prevede pochi controlli. Il funzionamento del Superbonus ha rallentato per i sequestri deliberati dalla magistratura che ha raggiunto quota di 2,3 miliardi” ha detto il premier. Subito spalleggiato dal ministro Franco: “Le frodi sui bonus edilizi sono tra le più grandi che la Repubblica abbia mai visto” ha sottolineato con voce calma il ministro dell’Economia.


I ‘grillini’, da sempre sponsor della misura, non hanno aspettato 5 minuti: “Attribuire i 2,3 miliardi di frodi al Superbonus è semplicemente una falsità. Giusto ieri la Guardia di finanza ha confermato, depositando i suoi dati al Senato, che rispetto al totale delle frodi riguardanti i bonus edilizi quelle che coinvolgono il Superbonus sono il 3%. Oggi invece in conferenza stampa si è tornato a parlare di truffe per miliardi salvo sottolineare, da parte del ministro Franco, che ‘i bonus falsificati riguardano poco il 110′”. Di qui l’attacco con la clava: “È evidente – rileva il M5s – che è arrivato il momento di sgomberare il campo da ogni equivoco: per questo alla ripresa dei lavori parlamentari chiederemo un’informativa urgente del ministro dell’Economia e delle Finanze per mettere un punto fermo alla questione e avere dati certi sull’entità delle truffe in relazione a ogni singola tipologia di incentivo. Ricordiamo che nel mettere a punto le norme sul Superbonus, proprio il Movimento 5 Stelle ha introdotto forme di controllo preventivo che a quanto pare hanno funzionato. Rispetto al volume complessivo dei crediti da Superbonus generati al 31 dicembre 2021, ovvero 13,4 miliardi, i 110 milioni di euro di frodi rappresentano una percentuale bassissima, lo 0,8%. Dunque il Superbonus non è stato fermato da chissà quale pericolo di frodi, ma piuttosto da norme sbagliate. In ogni caso siamo disposti a valutare eventuali altre misure correttive, perché quando si tratta di soldi pubblici la nostra tolleranza contro i furbi è zero”.

Non sarà una passeggiata. I ‘grillini’ poi sono alle prese col caos nato dalal sentenza del Tribunale di Napoli che ha ‘congelato’ la presidenza di Giuseppe Conte. Oggi Beppe Grillo, Garante supremo dei ‘grillini’, ha tranquillizzato tutti con una battuta: “Mi usano un po’ come condom a protezione del Movimento”. Sperando che non ci sia un buco

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