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Report della commissione Affari interni del 10 marzo – Seduta pomeridiana

SAN MARINO - La  seduta odierna riprende dall'esame degli ultimi tre progetti di legge rimasti all'ordine del giorno,

Pubblicato:10-03-2016 17:01
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

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SAN MARINO – La  seduta odierna riprende dall’esame degli ultimi tre progetti di legge rimasti all’ordine del giorno, tutti presentati da forze di minoranza, C10 e Rete. Il primo provvedimento, “Riforma della legge sul diritto allo studio”, presentato dal gruppo consiliare Civico 10, viene sospeso, per accordo tra i proponenti e il segretario di Stato con delega all’Istruzione, Giuseppe Maria Morganti, a seguito dell’impegno preso da quest’ultimo per avviare un confronto sul progetto di legge con la Consulta per la Pubblica Istruzione.
Termina invece l’iter legislativo per gli altri due provvedimenti, “Trasparenza della politica e dell’amministrazione”, presentato sempre dal gruppo consiliare Civico 10, e il progetto di legge per l’eliminazione di ogni indennità della Pubblica Amministrazione, del gruppo consiliare Movimento Civico Rete. Entrambi i progetti di legge decadono infatti a seguito della bocciatura del loro primo articolo.
Terminato l’esame dell’ordine del giorno, si chiudono i lavori della Commissione consiliare.

Di seguito un estratto degli interventi odierni:

Comma n.5 Esame in sede referente del progetto di legge “Riforma della legge sul Diritto allo studio”, presentato dal gruppo consiliare Civico 10/ Sospeso


Franco Santi, C10: “Il nostro progetto di legge intende innovare la legge sul diritto allo studio che è una buona legge e ha portato molti risultati, ma oggi risente dell’età che ha e va aggiornata. Nello stesso tempo va migliorata con alcuni accorgimenti. Innanzitutto va aggiornata rispetto ad una serie di corsi di studio che le università italiane hanno attivato in questi anni e non previsti dalla normativa vigente. Mi riferisco ai corsi di istruzione universitaria quali i master, dottorati etc., ovvero all’istruzione post universitaria. Riteniamo poi utile avere un approccio rispetto il diritto allo studio di attenzione sulla spesa. Ogni anno si ha necessità di un assestamento di risorse per poter far fronte a tutte le richieste. Questo è positivo perché significa che i nostri ragazzi studiano, ma potrebbe essere necessario un potenziamento in termini di risorse disponibili, ma sopratutto una migliore finalizzazione come investimento sullo studente. Noi proponiamo di introdurre un potenziamento del prestito sulla fiducia, ovvero dando la possibilità al ragazzo che ambisce a una formazione di alto livello, in scuole riconosciute, di poter accedervi, attraverso un meccanismo di ritorno sulla fiducia, che garantisca al Paese un ritorno sulla formazione acquisita in territorio. Abbiamo pensato anche al finanziamento di questo meccanismo, coinvolgendo istituti bancari che hanno usufruito del sostegno dello Stato, per fare in modo che questi istituti possano mettere in campo soluzioni vantaggiose sia per lo Stato che per gli studenti. Altro elemento importante è legato al rimborso di spesa per il trasporto scolastico. Il governo ha preso l’impegno di rivedere il sistema attuale, la cui fotografia risulta critica perché coesistono costi differenziati a seconda della tratta e della ditta del servizio tra famiglia e famiglia. Noi facciamo una proposta, chiedo al segretario di Stato se è già stato fatto qualcosa perché si era preso l’impegno 2-3 anni fa. Poi proponiamo una piccola modifica nella composizione Consulta, aprendo a studenti, scuola e al mondo della formazione in generale. Mi auguro sia una buona proposta di legge da porre all’attenzione della Commissione e del Consiglio grande e generale. So che i membri Consulta stanno lavorando a una proposta ulteriore, chiedo al segretario quali sono le tempistiche, saremmo lieti per poter confrontarci sulle due proposte”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato con delega all’Istruzione: “Le proposte devono passare per forza e per legge dalla Consulta per la Pubblica istruzione che è rappresentativa di tutte le realtà sociali del Paese, ci sono infatti 35 le persone che fanno parte della Consulta. Apprezzo lo sforzo che Civico 10 ha fatto per ridimensionarne il numero e renderla più operativa E’ un organo molto importante, le forze sociali si incontrano con le forze politiche, i rappresentanti del mondo scuola e dei genitori, c’è questo incontro con tutte le componenti che devono ragionare su temi strategici della scuola. Il diritto allo Studio è uno dei temi strategici, da 8 mesi la Consulta si sta confrontando su questo aspetto e non possiamo tradire questa impostazione prevista dalla legge. Ciò non esclude che le forze politiche e il governo possano fare proposte verso le quali sarà bene trovare una prima quadra all’interno dell’organo specifico.
Nello specifico, con la definizione dell’Isee sarà possibile fare interventi più significativi per chi ha effettivamente bisogno, questo per gli assegni legati a condizioni reddituali. Mentre per gli assegni di merito, pensavamo di viaggiare verso una proposta che va in direzione diversa, legandoli al risultato finale. Può alzare così l’incentivo finale e favorire una migliore applicazione che potrebbe essere espressa l’ultimo anno. Poi parlavamo anche alle borse di studio oggi legate ad interventi a pioggia. La nostra proposta è quella di non disperdere risorse sui master, ma affrontare la questione di dottorati e specialistiche senza borse di studio specifiche. Queste sono le proposte in campo nella Consulta.
E’ vero, sono due anni e mezzo che si parla del problema dei trasporti. E’ una situazione pazzesca. Ci troviamo contro dei poteri che determinano anche scelte esterne alla nostra Repubblica. Un caso per tutti, con la Start trasporti, avevamo la possibilità di far entrare l’automezzo nel nostro territorio, fare la rotonda di Dogana e poi uscire dai confini, in modo da lasciare i ragazzi in sicurezza. Sono arrivati ‘segnali’ da parte di persone che gestiscono questo servizio e i ragazzi sono invece lasciati dall’altra parte della barriera, correndo il rischio di venire investiti mentre attraversano la superstrada. Se insistiamo con le nostre richieste rischiamo l’interruzione del servizio. Potete capire qual è la difficoltà in cui ci stiamo barcamenando. L’Ufficio dei trasporti sta lavorando a una proposta risolutiva e aspettiamo che arrivi. Una soluzione sarebbe arrivare con nostri mezzi ai confini e a quel punto essere serviti da trasporti esterni. Per l’acquisto libri: i 230 euro previsti di rimborso sono una cifra limite. Sul finanziamento: le richieste di prestito sulla fiducia sono in aumento, ma strozzano i ragazzi che dopo tre anni devono restituire queste cifre Non vorremmo che aumentando il prestito accrescano le preoccupazioni sul loro futuro. Poi sulla possibilità di studiare all’estero: finché non avremo l’accordo di associazione non potremo partecipare al progetto Erasmus, ma i nostri studenti possono comunque studiare all’estero. Chi frequenta le scuole italiane può parteciparvi. Vorremmo istituzionalizzare questo elemento per gli studenti che vogliono acquisire crediti formativi non solo in Europa. La Consulta è l’organo istituzionale deputato a questa materia, chiedo C10 di discutere in quell’ambito le sue proposte”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Personalmente ho a cuore le proposte sul diritto allo studio, la legge attuale ha dato grandi risultati, è una legge che dà tutele e possibilità ai giovani di avere contributi che non potrebbero avere. In questa legislatura in più occasioni ci siamo trovati nella necessità di contenere le risorse. La scelta della maggioranza è stata in controtendenza perché negli ultimi 3 anni e mezzo il fondo previsto per il diritto allo studio è aumentato. L’ultima finanziaria prevedeva 2 mln e 250 mila euro messi a disposizioni dei giovani sammarinesi, lo 0,4% dell’intero Bilancio è speso per formare i nostri giovani e rispetto l’anno precedente sono stati aggiunti 250 mila euro in più. Rispetto al testo di C10, molti elementi sono ampiamente condivisibili, credo nel potenziamento del prestito sulla fiducia e credo molto che ci debba essere differenziazione del contributo, a chi  ha di meno bisogna dare di più e viceversa, e legge già lo prevede. Ma c’è un problema rispetto come è stata portata  avanti questa proposta di legge, la Consulta deve essere consultata prima di proseguire con l’iter. Come giovani Pdcs non siamo stati interpellati in questo progetto e ciò ci dispiace. Avremo diverse proposte. Chiederemo a C10 di sospendere quindi la loro proposta per aspettare quella della Consulta, mi auguro arrivi prima possibile. Quali i temi su cui intervenire: come Dc nella conferenza programmatica abbiamo detto che c’è tropo distacco tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Serve quindi creare un organismo ad hoc che dia indicazioni pluriennali sulle richieste del mondo del lavoro. Diversamente ci troviamo come oggi tanti giovani diplomati o laureati che non trovano collocazione. Quindi incentivare le aziende che impiegano i giovani studenti per far esperienza sul campo. Altra proposta: dare maggior contributi a chi svolge corsi di studio in lingua straniera. La proposta di C10 ci vede favorevoli su molti aspetti. Si cambiano alcuni voci aggiornando una legge che c’è già. Ma non è approvabile e chiediamo a C10 di sospendere l’esame di questa legge, con l’impegno  che tra una  o due commissioni si vada ad analizzare il testo della Consulta portato dalla segreteria di Stato”.

Franco Santi, C10: “Ringrazio il segretario di Stato per le considerazioni. Vista la proposta di Cardelli, chiedo se il segretario Morganti é disponibile a costruire un percorso di confronto ed esame delle proposte di innovazione messe in campo, dalla Consulta e dal nostro movimento, per vedere se ci sono punti di accordo per poter mettere insieme le risorse e arrivare ad un testo condiviso. Non abbiamo velleità di mettere bandierine, ma vogliamo solo migliorare l’attuale normativa. In caso affermativo, siamo d’accordo a sospendere esame del provvedimento e rinviarlo”.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato: “Mi impegnerò che in questi prossimi due mesi affinché il confronto avvenga, la Consulta farà una proposta ed è mio obbligo ascoltarla, io porterò in Aula non il mio progetto, ma quello della Consulta”.

Comma n.6 Esame in sede referente del progetto di legge “Trasparenza della politica e dell’amministrazione”, presentato dal gruppo consiliare Civico 10/Decaduto

Franco Santi, C10: “E’ un progetto di legge semplice e di pochi articoli che intende portare una modalità di trasparenza rispetto a figure di responsabilità nelle istituzioni attraverso una dichiarazione preventiva e una messa a nudo della situazione patrimoniale, debitoria e formativa di tutti i candidati a ruoli istituzionali, sia per il Consiglio che per le Giunte di Castello. La documentazione dovrà essere resa pubblica attraverso strumenti che sono oggi il web, piuttosto che siti istituzionali della Pa e degli uffici preposti”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “L’aspetto della trasparenza nella politica e amministrazione è significativo ed è uno degli aspetti cui la segreteria ha voluto dare attuazione a tutti i livelli. Questa sensibilità è stata espressa anche dal movimento C10, ma alcune considerazioni vanno fatte sul provvedimento. Mi riferisco all’articolo che prevede aspetti della normativa vigente già si previsti, ovvero l’indicazione che tutti i candidati debbano rendere pubblica la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e quella che debba esser pubblicato on line il recepimento dei gettoni per consiglieri e di chi ricopre funzioni in organismi di nomina consigliare. Se poi si vuole rendere la pubblicazione dei redditi annuale, c’è un confronto aperto sul regolamento consiliare e credo possa essere definito e approvato quanto prima. Poi di recente è stato approvato il codice etico dei funzionari pubblici che fa riferimento anche ai consiliari, quindi il il regolamento n.16 del 2 dicembre 2015. I due articoli enunciati nel Pdl di C10, sono esplicitati in 10 articoli in modo ampio e approfondito rispetto alla trasparenza degli atti. Il provvedimento è stato depositato in aprile 2014 e forse i proponenti non potevano pensare che fossero attuati gli atti citati su questa tematica. Lo spirito del progetto di legge è stato recepito dai provvedimenti poc’anzi citati”.

Grazia Zafferani, C10: “Credo invece che per quanto riguarda la trasparenza ci sia un percorso ancora lungo da compiere. Esprimo condivisione per il Pdl di C10, puntare alla trasparenza in ambito politico e amministrativo è anche obiettivo del movimento Rete”.

Franco Santi, C10: “La sfasatura temporale dei progetti di legge ha portato a questo riferimento del segretario, ci sta che codice e regolamento citati siano passi in avanti importanti, nella direzione che auspichiamo, tuttavia devo registrare- e chiedo al segretario a che punto siamo- che molte disposizioni previste non sono state attuate e ancora non ci sono i risultati previsti. In secondo luogo, ritengo che le richieste nel nostro Pdl siano molto specifiche e non siano contenute nella normativa richiamata dal segretario. Se lei mi dice che sulla base della normativa approvata lo scorso anno si arriverà a quel risultato, allora io alzo le mani e chiedo solo quale sia la tempistica, ma da quello che posso leggere questo tipo di dato non mi pare sia contemplato”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato: “E’ necessario un periodo di tempo per definire dove pubblicare le informazioni sui consiglieri entro 180 giorni dall’approvazione regolamento del dicembre scorso. Lo spirito che è alla base di questo Pdl è lo stesso degli atti successivi, quale il codice etico e il regolamento su trasparenza e aggiungo dei processi di formazione. La trasparenza è comunque un cammino continuo, non si risolve con un atto, sarebbe troppo semplice”.

Comma n.7 Esame in sede referente del progetto di legge per l’eliminazione di ogni indennità della Pubblica Amministrazione, presentato dal gruppo consiliare Movimento Civico Rete/Decaduto

Grazia Zafferani, Rete: “Ringrazio la Commissione per avermi dato possibilità di ripresentare questo progetto di legge. E’ un Pdl che si compone di 6 articoli, prevede la soppressione di tutte le indennità previste per la Pa, è un riadattamento ad alcune indicazione dello spending team, in particolare l’art. 1 elimina le indennità di funzioni e accessorie per i dipedenti del settore pubblico allargato. Siamo disponibili a ragionare sulle situazioni più specifiche, come per esempio il personale medico, per cui è prevista una reale indennità di responsabilità, ma riteniamo giusto ridare valore ai giusti meriti. In un momento in particolare di crisi economica è un atto di responsabilità e di buon senso nei confronti di tutti i cittadini”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato: “Il tema delle indennità è oggetto di confronto da diverso tempo. Già nella precedente legislatura si andava verso il superamento delle indennità. Questo argomento è collegato al fabbisogno e alle nuove retribuzioni, la volontà è quella di superare le indennità esistenti. Tant’è che non si può arrivare alla soppressione indennità per figure come quelle dei medici, ma non solo, per cui sono una parte significativa della retribuzione. In questi anni sono stati poi apportati degli interventi in questo senso, come la definizione della retribuzione dei dirigenti, di base e di risultato. L’obiettivo è comune, è già previsto nella legge, non si tratta di eliminare una parte significativa della retribuzione quando c’è trattativa in corso e interventi in certi casi ci sono stati, con le decurtazioni del 10% dal 2011 ad oggi. Con l’approvazione del fabbisogno e l’applicazione dei profili di ruolo, cui attribuire retribuzioni che vanno definite per accordo preso con il sindacato, si potrà trovare attuazione a quanto richiesto”.

Franco Santi, C10: “Sono titolare di indennità di funzione e mi astengo dal dibattito e dalla votazione”.

Grazia Zafferani, Rete: “Non ho intenzione di fare polemica, mi spiace constatare che questo governo non ha assolutamente la volontà, ci si nasconde sempre dietro il fabbisogno. Siamo tutti d’accordo su tutto ma non si arriva mai a quello che di concreto serve al Paese. Siamo in una situazione critica, e questo Pdl aiuterebbe a far incassare allo Stato 12 mln. di euro all’anno, che è la cifra utilizzata per le indennità”.

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