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Covid, Rt in calo. Speranza: “Alcune regioni da rosso ad arancione”

Rt scenda ancora: da 0,98 a 0,92. Speranza parla di "percorso graduale per riaprire in sicurezza"

Pubblicato:09-04-2021 11:46
Ultimo aggiornamento:10-04-2021 12:42
Autore:

schillaci
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Di Carlotta Di Santo e Francesco Demofonti

ROMA – L’Rt medio in Italia è pari a 0,92, in calo rispetto alla settimana scorsa, quando si attestava a 0,98. In diminuzione anche il valore dell’incidenza dei casi ogni 100mila abitanti, che arriva a 185 dai 232 della scorsa settimana. Secondo quando si apprende, sono questi i dati più significativi del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero sella Salute, che saranno diffusi oggi.

“Nel periodo compreso tra il 17 e il 30 marzo, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,92 (range 0,82- 1,01), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto l’uno. Otto Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due Regioni (Sardegna e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3 (“trasmissibilitò sostenuta con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo”, ndr). Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (“trasmissibilità sostenuta ma gestibile dal sistema sanitario”, ndr)”. È quanto si legge nella bozza dell’ultimo monitoraggio della Cabina di Regia dell’Istituto superiore di Sanità sulla situazione epidemiologica del Covid-19.


Per la terza settimana consecutiva l’incidenza scende lentamente (210,8 per 100.000 abitanti (29/03/2021-04/04/2021) vs 232,74 per 100.000 abitanti (22/03/2021-28/03/2021), restando quindi elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, l’incidenza ancora troppo elevata e l’ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità- si legge ancora nel report- richiedono l’applicazione di ogni misura utile al contenimento del contagio”.

SPERANZA: A BREVE ALCUNE REGIONI DA ROSSO AD ARANCIONE

“A breve firmerò un’ordinanza che porterà in arancione alcune regioni che attualmente sono in rosso“. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso del convegno ‘Riapri Italia: la sfida è oggi!’, organizzato presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani e promosso dal senatore Luca Ciriani (Fdi). “Questo significa che, per alcuni territori, le misure restrittive saranno allentate” ha precisato Speranza.

Bisogna creare un percorso graduale per una riapertura in sicurezza, che ci porti a una stagione diversa da quella passata. Non c’è ripartenza contro la tutela di salute. Se non si vince la battaglia sanitaria- chiarisce Speranza- non c’è ripartenza economica”.

Il vaccino è l’arma essenziale contro il Covid. Ci sono le condizioni per un’accelerazione. Nelle prossime settimane ci aspettiamo l’arrivo di molte più dosi, con anche un quarto vaccino. In Europa la circolazione del virus è ancora molto significativa e in Italia ci sono numeri di un contagio ancora importante da non sottovalutare” ha aggiunto Speranza.

LA CALABRIA DA LUNEDÌ TORNA ARANCIONE

La Calabria torna in zona arancione. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha comunicato al presidente della giunta Nino Spirlì, il cambio di fascia della Calabria, a partire da lunedì 12 aprile. “Il comportamento della nostra gente, il rispetto delle norme, l’aiuto delle forze dell’ordine e di tutti gli addetti alla sicurezza, quel senso di responsabilità che abbiamo, via via, accresciuto, hanno prodotto – commenta Spirlì – un importante risultato. Ciononostante – aggiunge – abbiamo consegnato al virus tante persone care, troppe. E continuiamo a essere troppo esposti agli assalti del Covid. Sono convinto che per i nostri imprenditori, commercianti, artigiani, e non solo per loro, sarà un nuovo timido inizio, che deve essere accompagnato da giusti risarcimenti che abbiamo, e ho personalmente, chiesto al governo. Ma non dobbiamo abbassare la guardia e non dobbiamo sentirci completamente al sicuro: lo saremo solo se continueremo a tutelarci l’un l’altro, solidalmente”. “La nostra Regione – conclude Spirlì – ha difficoltà ultratrentennali, note e mai risolte, nel campo della Sanità. Chi oggi da lezione, ieri ha taciuto. Un silenzio assordante, mentre i ladri rubavano e mentre i conti non tornavano”.

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