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Patenti ‘facili’, sequestrate cinque autoscuole tra Reggio Calabria, Pistoia e Brescia

L'indagine ha consentito di far emergere l'esistenza di una associazione a delinquere, composta da 13 soggetti, di cui fanno parte titolari e dipendenti di autoscuole e funzionari pubblici

Pubblicato:09-03-2021 11:52
Ultimo aggiornamento:09-03-2021 11:52
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autoscuola_patenti facili
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REGGIO CALABRIA – Cinque autoscuole sono state sequestrate tra Reggio Calabria, Pistoia e Brescia, e un funzionario pubblico e il titolare di un’autoscuola sono stati arrestati oggi nell’ambito dell’operazione della guardia di finanza ‘Senso unico’, nel corso della quale sono state evidenziate le concessioni di patenti ‘facili’ per oltre 50 soggetti. Sono in corso, inoltre, perquisizioni negli uffici dei funzionari pubblici delle Motorizzazioni civili di Reggio Calabria e Pistoia, in 11 sedi legali ed unità locali delle autoscuole oggetto d’indagine e in tutti gli altri luoghi nella disponibilità degli indagati per l’acquisizione di ulteriori elementi di prova.

L’attività è coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. L’indagine ha consentito di far emergere l’esistenza di una associazione a delinquere, composta da 13 soggetti, di cui fanno parte titolari e dipendenti di autoscuole e funzionari pubblici, i quali, tramite una serie di reati, tra i quali truffa, corruzione e falso, avrebbero agevolato, fino a falsarne l’esito dietro pagamento, le procedure di concessione di abilitazioni alla guida di veicoli di ogni genere, a favore di oltre 50 soggetti.

Nel complesso risultano coinvolti 71 soggetti di cui 11 pubblici funzionari. L’ideatore del sistema è risultato un imprenditore reggino operante nel settore delle autoscuole che, con una rete di pubblici dipendenti, sarebbe riuscito ad estendere i propri interessi illeciti in Calabria, Toscana e Lombardia. Beneficiari del sistema sono risultati vari soggetti, soprattutto di origine straniera, spesso con palesi difficoltà a leggere e comprendere la lingua italiana e/o privi di adeguata preparazione teorica e pratica. Per le azioni illecite venivano richiesti compensi fino a 14.000 euro.


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