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VIDEO | Ordine di Malta, Fra’ John Dunlap: “Basta resistere allo spirito di cooperazione”

Il Gran Maestro riceve gli ambasciatori di 113 Paesi e le istituzioni

Pubblicato:09-01-2024 17:13
Ultimo aggiornamento:09-01-2024 17:31

ordine di malta
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ROMA – “Profonda preoccupazione” per la “resistenza opposta” nel mondo “allo spirito di cooperazione multilaterale”: a esprimerla il Gran maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, Fra’ John Dunlap, ricevendo in Villa Magistrale a Roma gli ambasciatori dei 113 Paesi e istituzioni con cui l’organizzazione intrattiene relazioni bilaterali.

Un’occasione tradizionale, questa di inizio anno, segnata nel 2024 dalle riflessioni su crisi nuove o irrisolte nonché sempre sui doveri del motto “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum”, la difesa della fede e il servizio ai poveri e ai sofferenti.


Di “resistenza opposta allo spirito di cooperazione multilaterale” Fra’ John Dunlap dice con riferimenti puntuali. “Vediamo”, dice, “le Nazioni Unite fronteggiare situazioni dove il loro mandato per la pace non può essere assolto a causa delle divisioni all’interno del Consiglio di sicurezza“. Il Gran maestro denuncia: “Da qui le immense tragedie umanitarie in atto davanti ai nostri occhi; Ucraina e Gaza sono i casi più evidenti, ma altre situazioni di crisi sono trascurate o ignorate dalla comunità internazionale”.

Al centro del discorso, con un appello a fora multilaterali come il G7 e il G20, c’è la constatazione che le conseguenze più gravi dei conflitti ricadono sui civili e in particolare sui gruppi più vulnerabili: bambini, donne, anziani e persone con disabilità. Nasce e si rafforza da questi presupposti l’impegno, ormai millenario, dell’Ordine, animato oggi nel mondo da una rete di quasi 100mila volontari.

La prospettiva, anche di fronte alle nuove povertà che condizionano Paesi ricchi, è l’inclusione e la coesione sociale. Lo strumento, ancora, la diplomazia, allo stesso tempo religiosa e umanitaria. “L’importanza di aumentare le nostre relazioni diplomatiche risiede in un fattore chiave” sottolinea Fra’ John Dunlap. “Noi possiamo rispondere in modo più efficace alle crisi umanitarie nei Paesi con cui intratteniamo rapporti diplomatici“.

Con gli ambasciatori si discute allora degli aiuti dell’Ordine per i profughi di guerra in Ucraina e per la popolazione in Terra Santa. Lo sguardo però resta globale, dall’Europa al Mediterraneo e oltre, fino all’Africa: l’ultimo Stato a stabilire rapporti diplomatici con l’Ordine è stato a settembre il Gambia, affacciato sull’Atlantico, anche terra di partenza dei migranti.

A prendere la parola in Villa magistrale il decano del Corpo diplomatico accreditato presso l’Ordine, l’ambasciatore del Camerun, Antoine Zanga. “La vostra organizzazione è neutrale, indipendente e apolitica”, sottolinea, “e resta fedele al principio dell’obsequium pauperum, il servizio a poveri e malati”.

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