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Toscana, un superyacht su 4 è fatto qui

FIRENZE - Avete presente i superyacht, quelli lunghi

Pubblicato:08-04-2016 13:37
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:32

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FIRENZE – Avete presente i superyacht, quelli lunghi più di 30 metri? Ecco, uno su quattro, di quelli prodotti in tutto il mondo, è realizzato in Toscana. Del resto, la Toscana è la regione italiana che ha la maggiore concentrazione di imprese della nautica: 535 imprese del diporto dove lavorano oltre 3.000 addetti. Se si considera la filiera, il dato oscilla intorno alle 2.000 imprese con quasi 12.000 addetti. Sono dati contenuti nel quarto rapporto di ricerca sulla filiera nautica “Dinamiche e prospettive di mercato della filiera nautica del diporto”, curato dal Cna nautica. “La nautica- dichiara Andrea Giannecchini, il presidente regionale di Cna nautica– è l’unico settore che in Toscana non ha risentito della crisi. La Toscana è leader mondiale con oltre il 25% della produzione mondiale dei superyacht oltre 30 metri. Questo primato è merito della capacità e delle competenze di una miriade di piccole imprese altamente specializzate che compongono il distretto nautico toscano, da poco riconosciuto anche a livello regionale. È un riconoscimento importante, poiché saranno studiate politiche ad hoc per il settore”.

yachtIn questo quadro “nel 2016– continua- è previsto un ulteriore incremento del 6% nel mercato delle imbarcazioni oltre i 50 metri. La sfida è intercettare questo trend e posizionarsi su questa fetta di mercato per produrre imbarcazioni sempre più grandi; del resto a Livorno vengono già costruite imbarcazioni di 100 metri”. Se da un lato, quindi, per “conquistare una fetta importante di mercato oltre i 50 metri e anche oltre i 70, le piccole e medie imprese dell’indotto devono accrescere le proprie competenze produttive e tecnologiche, strutturandosi anche in reti di imprese per fare squadra ed essere competitive”, dall’altro “è necessario dotare la costa toscana di infrastrutture adatte ad accogliere gli yacht di grandi dimensioni”. Per questo, sottolinea Giannecchini, “servono aree per il refitting in modo da offrire un sistema integrato di servizi che vada dalla produzione alla manutenzione, al restauro ed alla trasformazione. Questa è la sfida: diventare leader non solo per la produzione ma anche per il refitting”.


di Diego Giorgi, giornalista professionista

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