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A Gaza anche gli aiuti uccidono: 5 persone schiacciate dai pacchi umanitari

A Gaza tra i quasi 31mila morti dall'inizio della guerra, quasi 20 persone di recente hanno perso la vita per carenza di cibo e disidratazione. Polemica sui lanci di pacchi dagli aerei

Pubblicato:08-03-2024 18:39
Ultimo aggiornamento:09-03-2024 11:46

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ROMA – Non solo le bombe: ora nella Striscia di Gaza anche gli aiuti umanitari lanciati dagli aerei uccidono, se il paracadute non si apre. È successo nel sovraffollato campo profughi di Al-Shaty, sulla costa settentrionale della Striscia. Giornalisti e testimoni, riporta l’emittente Cnn, hanno visto gli aiuti abbattersi su un gruppo di civili in attesa di rifornimenti alimentari, che da mesi ormai entrano con il contagocce. Per le 350mila persone che ancora vivono nel nord, la scarsità di cibo è ancora più drammatica. Almeno cinque le vittime e diversi i feriti, come ha confermato il capo dell’unità emergenze dell’ospedale Al-Shifa di Gaza City, Muhammad Al-Sheikh, secondo cui i feriti versano in “gravi condizioni”.

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Senza l’apertura del paracadute, i rifornimento hanno assunto una velocità tale da rappresentare un rischio letale per le persone sottostanti. A lanciare gli aiuti umanitari dal cielo sono stati in questi ultimi giorni la Giordania e gli Stati Uniti, quest’ultimo Paese domenica ha “consegnato” 35mila razioni di cibo nel nord, un decimo rispetto alla popolazione residente. Secondo l’emittente Al Jazeera, le autorità di Gaza hanno commentato così l’incidente: “La distribuzione degli aiuti in questo modo è una forma di appariscente propaganda piuttosto che un servizio umanitario. Avevamo già avvertito che ciò rappresenta una minaccia per la vita dei cittadini nella Striscia di Gaza, e quello che è accaduto oggi è che pacchi sono caduti sulla testa dei cittadini”.


Le autorità locali fanno inoltre sapere che gli aiuti sono stati lanciati “nonostante i nostri precedenti avvertimenti secondo cui queste operazioni sono inutili e non sono il modo migliore per portare aiuti“. Quindi l’appello a tornare a utilizzare i valichi di terra, di cui restano aperti solo quello di Rafah e Karem Shalom. Chiuso quello di Eretz a nord, e quelli lungo il confine orientale.

“Gli operatori umanitari si lamentano sempre del fatto che i lanci aerei sono ottimi per fare buone fotografie, ma un pessimo modo per fornire aiuti” ha detto Richard Gowan, direttore dell’International Crisis Group delle Nazioni Unite. A Gaza tra i quasi 31mila morti dall’inizio della guerra, quasi 20 persone di recente hanno perso la vita per carenza di cibo e disidratazione.

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