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8 Marzo, Rossi (Stella di Daniele): “Importante giovani trovino riferimenti”

La campagna, promossa dalla Stella di Daniele onlus, oltre alla sensibilizzazione attraverso foto e video, vuole portare nelle scuole laboratori di educazione all'affettività

Pubblicato:08-03-2022 20:10
Ultimo aggiornamento:08-03-2022 20:10
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ROMA – Integrità, affettività, educazione al sentimento per i più giovani, i rischi del web, una riflessione sulla bellezza. Tutto questo è la campagna ‘Il mio corpo è un tempio’ che è stata presentata a Roma, per le celebrazioni dell’8 marzo, alla Sala delle Conferenze a Palazzo Theodoli Bianchelli della Camera dei deputati. Gli scatti del fotografo Roberto Rocco hanno immortalato 9 donne nella loro vita di tutti i giorni, dalla medica alla conducente di autobus e all’imprenditrice, per veicolare un messaggio contro ogni stereotipo e mercificazione della bellezza. “Loro hanno diretto me”, ha ammesso l’artista.

La campagna, promossa dalla Stella di Daniele onlus, oltre alla sensibilizzazione attraverso foto e video, vuole portare nelle scuole laboratori di educazione all’affettività e ‘istruzioni’ per proteggere i ragazzi dai rischi del web. Ne hanno parlato le referenti dell’associazione, giornaliste ed esperte del mondo dei giovani. Proprio dalla cronaca la presidente dell’associazione, Laura Rossi, ha preso spunto: “Ho visto il corpo della donna offeso e dovevo fare qualcosa”. Così quel titolo ‘Il mio corpo è un tempio’ è sembrato perfetto per tenere insieme i tanti volti del femminile: il sacro, il potere trasformativo, la libertà, l’autodeterminazione, l’inviolabilità.

Antonella Elena Rossi, direttrice scientifica della Stella di Daniele onlus, ha ripercorso la triste vicenda di una giovane ragazza abusata e ha sottolineato quanto sia importante “che i giovani trovino un riferimento nel mondo degli adulti, per questo vogliamo entrare nelle scuole”, ha detto.


Lo ha ribadito la psicopedagogista Rosa Perosi, che ha ricordato anche quanto disagio nasca dall'”ossessione della perfezione e da un’interpretazione della sessualità solo come fatto meccanico”; da qui il progetto di laboratori di educazione al sentimento per i ragazzi dai 12 ai 15 anni e un invito ad inserire l’educazione sessuale nelle scuole italiane.

Ostacoli e diseguaglianze che contaminano anche la vita politica. La deputata Alessia Rotta, presidente della Commissione Ambiente, ha manifestato la sua preoccupazione “per le ingenti risorse che arrivano e per il fatto che le donne non sono egualmente rappresentate” nella gestione. “Se decidono solo gli uomini- ha detto- le scelte saranno diverse”. E poi un messaggio sul clima e le migrazioni generate dalla crisi ambientale che saranno sempre più decisive e “colpiscono sempre di più donne e bambini”, ha ricordato.

Quello contro la violenza, filo rosso delle foto e del video della campagna, è un impegno che deve partire anche dalla stampa e dalla corretta narrazione della cronaca. Violenza, pornografia, mercato della pedofilia sono spesso “un tabù proprio per i giornalisti” ha denunciato Eleonora Daniele che con le sue Storie italiane in tv parla di numerosi casi di violenza, spesso non prevenuti adeguatamente per ragioni legate al web o alla non applicazone della legge, come la storia di Anna che dopo 30 denunce per stalking non aveva ancora avuto il Codice Rosso.

Barbara Strappato della Polizia Postale ha messo l’accento su quanto siano precoci i rischi che vengono dai siti internet e ha affrontato poi il grande tema del linguaggio d’odio: “Le donne sono state le più odiate del 2021”, ha spiegato.

E’ stata l’attrice Mirian Galanti a raccontare quanti passi si debbano ancora fare anche nel cinema per superare stereotipi e modelli che relegano le donne a un immaginario che non le rispetta pienamente: “Le eroine che sono sempre un tantino meno degli eroi maschi e chissà perchè in abiti succinti”, ha detto con un velo di ironia. “Nei ruoli io porto sempre un sottotesto e non mi pice parlare di battaglie, ma di dialogo”, ha spiegato.

La campagna vuole quindi partire da volti di donne per arrivare a tutti i giovani, i più esposti e già intrappolati in modelli spesso errati e dolorosi e quindi la sfida è tutta nella domanda che Eleonora Daniele ha rivolto a se stessa e ai presenti: “Come spiegherò a mia figlia che il suo corpo è un tempio?“.

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