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Pannelli solari e fondi alle famiglie, così un sacerdote di Palermo lotta contro il caro-bollette

Don Ugo Di Marzo accanto ai suoi parrocchiani

Pubblicato:07-11-2022 16:27
Ultimo aggiornamento:07-11-2022 16:27

don Ugo Di Marzo, sacerdote di Palermo
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PALERMO – I conti ‘domestici’ sono in sicurezza grazie al prezzo della componente energia bloccato appena in tempo al sorgere della crisi, ma per don Ugo Di Marzo, che guida la parrocchia Maria Santissima delle Grazie in Roccella, a Palermo, c’è da occuparsi anche dei bilanci delle tante famiglie alle prese con bollette salatissime da sette-ottocento euro. Una ‘guerra’ che si combatte in un quartiere difficile come lo Sperone. “Dopo il Covid un’altra mazzata per la gente di questo quartiere”, racconta alla Dire il sacerdote che guida la parrocchia da sei anni. Tante e complicate le situazioni in questo angolo di periferia est di Palermo: dietro ai murales che campeggiano sulle facciate dei casermoni, abbelliti da un progetto artistico volto a riqualificare il quartiere, si vivono difficoltà quotidiane sulle quali si è innestato il vertiginoso aumento dei prezzi di luce e gas.

“SIAMO ACCANTO AI NOSTRI PARROCCHIANI”

“Siamo accanto ai nostri parrocchiani per i bisogni più immediati e in questo periodo post-pandemico ci siamo reinventati”, spiega don Di Marzo che al momento aiuta 25 famiglie pagando una quota delle loro bollette. Il denaro arriva dalle offerte (molte raccolte nel corso dei funerali) ma un consistente aiuto arriva anche da diverse associazioni che operano sul territorio. “Il caro-energia colpisce sia chi vive nel bisogno quotidianamente, perché deve decidere se mangiare o pagare le bollette, ma anche le famiglie monoreddito che un tempo vivevano dignitosamente e che oggi fanno i conti con una situazione economica precaria” evidenzia il sacerdote che negli ultimi tre mesi ha stornato settemila euro dal bilancio parrocchiale destinandolo agli aiuti per le bollette. “E il trend è in preoccupante aumento – avverte -. Il caro-energia si è inserito in una situazione generale complicata e in certi casi anche il Reddito di cittadinanza non basta più per andare avanti”.

UN CONSULENTE PER LE FAMIGLIE

Per aiutare le famiglie a districarsi nel dedalo di offerte luce e gas, ed evitare salassi ulteriori, la parrocchia ha messo a disposizione anche un consulente. “Cerchiamo di dare una mano in tutti i modi, spesso il livello di istruzione è basso e questa gente rischia di finire in situazioni ancora più complicate di quelle attuali”. Don Di Marzo, che ha al suo fianco una ventina di collaboratori, è riuscito a ‘salvare’ la sua parrocchia dagli aumenti di luce e gas.


PREZZI BLOCCATI PER L’ENERGIA IN CANONICA

Grazie ai bonus statali ha realizzato un piccolo sistema di pannelli fotovoltaici che fornisce acqua calda, mentre il blocco delle tariffe energetiche siglato poco prima degli aumenti ha consentito alla parrocchia di ottenere “tariffe incredibili” per luce e gas: “Fino a fine ottobre abbiamo pagato il gas a 20 centesimi a metro cubo, mentre per l’elettricità paghiamo sei centesimi per un kilowattora”, sorride il sacerdote che per tre diverse utenze (chiesa e canonica, Caritas parrocchiale e stanze nelle quali ha attivato anche una scuola professionale per parrucchiere) ha sborsato nell’ultima bolletta 760 euro: “La stessa cifra che alcune famiglie hanno pagato per una sola utenza”, sottolinea.

LA LOTTA AL COVID

Dopo avere messo in sicurezza il bilancio della parrocchia, quindi, don Di Marzo ha dedicato il resto della sua attività ad aiutare chi, in un quartiere difficile, aveva già fatto i conti con le conseguenze devastanti della pandemia. “Il Comune di Palermo, con la giunta Orlando, ci è stato molto vicino in quel periodo – ammette il sacerdote -. Qui sono arrivati fondi Covid per 150mila euro, in parte anticipati da noi con alcune scoperture bancarie che ci sono state concesse e che sono state subito onorate appena sono arrivate le risorse pubbliche. Con quel denaro abbiamo aiutato il quartiere ad andare avanti comprando tutto il necessario: dal cibo ai disinfettanti e agli assorbenti, la gente era disperata”. Dalla parrocchia è arrivato anche un aiuto ai bambini del quartiere: “Non tutti potevano permettersi un computer e un collegamento internet per la didattica a distanza – ricorda -. Ho alzato il telefono e trattato in prima persona con i colossi dell’elettronica e delle telecomunicazioni. Risultato? Sono riuscito a comprare 130 tablet a prezzo di costo”.

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