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Amici per… la pelle: così Ant insegna a prevenire il melanoma

1.600 piccoli studenti hanno partecipato all'edizione che in quest'anno scolastico ha portato sui banchi il tema delle malattie della pelle

Pubblicato:07-06-2023 19:00
Ultimo aggiornamento:14-06-2023 13:46
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BOLOGNA – Mettere sempre la crema solare, non stare al sole nelle ore centrali, seguire un’alimentazione corretta ma anche conoscere i vari tipi di pelle, monitorare i nei e i rischi connessi alla mancata prevenzione. Così Ant, partendo dalle scuole, vuole educare fin dall’infanzia a tenere comportamenti che abbattano l’incidenza dei tumori, aumentando la percezione dei rischi da parte dei più piccoli e insegnando loro le corrette strategie per minimizzarli. Questo è il senso del progetto ‘Prevenzione da 10 e Lode‘, dedicato alle classi quinte delle scuole primarie di 11 regioni e ultimo nato della collaborazione di lungo corso fra Rilastil e Ant.

Così, ben 1.600 piccoli studenti hanno partecipato all’edizione che in quest’anno scolastico ha portato sui banchi il tema delle malattie della pelle, approfondendo in particolare il melanoma, fino a pochi anni fa considerato rarissimo tra gli adolescenti e che negli ultimi 20 anni, ha visto la propria incidenza aumentare di oltre il 4% in maschi e femmine di questa fascia d’età, rimanendo peraltro il terzo tumore più diffuso al di sotto dei 50 anni in Italia.

Abbiamo attraversato l’Italia dal Friuli Venezia Giulia fino alla Puglia, coinvolgendo 86 classi- spiega Rossana Messana del dipartimento Formazione e ricerca di Ant e referente dei progetti nelle scuole- proprio i bambini e gli adolescenti sono le persone più esposte e che a volte, appunto, si proteggono meno, da qui nasce il progetto di offrire dei programmi di sensibilizzazione riguardo i corretti comportamenti all’esposizione dal sole”.


Come riporta la Fondazione Ant, i dati recenti confermano il trend rivelando tra l’altro che sono gli adolescenti a non proteggersi in modo adeguato dai raggi solari, rendendosi quindi più vulnerabili ai danni da esposizione solare prolungata e non protetta. “Purtroppo numerose patologie oncologiche, come ad esempio il tumore della pelle, la cui incidenza tra l’altro è in continua crescita, si sviluppano prevalentemente in età adulta, ma i fattori di rischio sono molto presenti anche nelle persone giovani, proprio perché fortunatamente i più giovani sono quelli che trascorrono più tempo all’aria aperta- spiega Silvia Varani, responsabile del dipartimento Formazione e ricerca di Ant- proprio per questo è importante agire in questa fascia di età per cominciare a sviluppare dei comportamenti sani”.
Per questa ragione Fondazione Ant Italia onlus, insieme a Rilastil laboratorio dermatologico, brand dell’Istituto

Ganassini, ha deciso di intervenire direttamente fra i banchi, con un tour di incontri psico-educativi condotti nelle aule, con tanto di slide, questionari e materiale interattivo. Un’esperienza educativa ma anche giocosa e divertente, che ha lasciato i ragazzi più consapevoli sul tema. Al termine delle ‘lezioni’, i piccoli studenti hanno poi concluso l’esperienza con un elaborato sulle corrette abitudini di vita sotto al sole, partecipando a un contest che li ha resi protagonisti. Così, hanno imparato quanto è importante prendersi cura della propria salute e in particolar modo della salute della propria pelle.

In occasione della fine dell’anno scolastico, Ant ha premiato gli elaborati più efficaci: tra immagini di bimbi adeguatamente incremati, decaloghi e schemi informativi, la fondazione ha selezionato i lavori della 5^A della scuola Vittorio Alfieri di Zianigo a Mirano (Venezia) per la sezione grafica e della 5^A della scuola Raffaello Sanzio di Bologna per la sezione video. “La prevenzione è fondamentale per combattere i tumori e siamo felici di poter lavorare con Rilastil offrendo ai cittadini un’opportunità concreta per sottoporsi a controlli- ha dichiarato Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant- allo stesso tempo vogliamo lavorare sulla diffusione della cultura della prevenzione partendo dalle generazioni più giovani. Insieme potremo contribuire a raggiungere un obiettivo comune: un futuro più sano”.

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