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Felicità interna lorda e sostenibilità, ecco come cambiano management e comunicazione d’impresa

Intervista a Luigi Irione, ceo di Genuina Hub, agenzia di comunicazione specializzata in consulenze per la crescita e lo sviluppo di persone e aziende

Pubblicato:07-06-2021 11:08
Ultimo aggiornamento:07-06-2021 11:08

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ROMA – C’è una grande differenza tra le imprese che utilizzano parte dei ricavi per piantare un albero e quelle che non lo fanno, come tra un enterprise che ingaggia un chief happiness officer e una che non si preoccupa particolarmente dello stato d’animo dei propri dipendenti. Perché oggi per attrarre clienti, partner e potenziali talenti da inserire nel proprio organico è sempre più importante integrare la concezione classica del ‘lavorare e produrre’ con il rispetto di certi valori etici che mettano al centro concetti come sostenibilità e felicità dei dipendenti. E serve anche riuscire a rendere pubblico questo impegno. Come spiega alla Dire Luigi Irione, ceo di Genuina Hub, agenzia di comunicazione specializzata in consulenze per la crescita e lo sviluppo di persone e aziende: “Nel settore è cambiato tutto. Una gestione attenta, la fiducia nel team, una buona reputazione sono sicuramente fattori importanti. Però avverto che non sono più sufficienti. Oggi servono degli stimoli, dei booster molto più radicati perché nel contesto incerto e complesso in cui ci troviamo si salverà solo chi saprà adattarsi meglio ai nuovi paradigmi”.


Serve promuovere, quindi, una “cultura della gentilezza” e spingere su valori che siano, non a caso, genuini. Irione spiega che “uno degli asset strategici di Genuina è l’employer branding, cioè sviluppare tutto quello che riguarda tematiche e tecniche legate alla attrazione non soltanto di talenti, ma all’attrazione di persone verso un gruppo invece che un altro. Se – fa un esempio Irione – io come azienda sono sostenibile all’interno, questo mio processo deve diventare virtuoso e deve essere condiviso con tutta la mia filiera. E il valore aggiunto è proprio quello di promuovere questa cultura e renderla pubblica per avere un impatto positivo anche sull’esterno. Un altro valore importantissimo – continua l’esperto – è che chi vuole entrare in una azienda, prima di scegliere va a vedere che cosa racconta questa azienda, cosa dice il suo amministratore delegato, come vengono impiegati gli utili”.

Il ceo, che è anche membro della Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, racconta che “in Ferpi facciamo ogni anno gli Oscar di bilancio ed emerge la differenza di quelle aziende che hanno posto particolare attenzione allo sviluppo sociale e sono state anche in grado di comunicarlo. Il futuro è proprio questa attenzione a far capire a chiunque quello che si fa utilizzando al meglio tutte le risorse, sia interne che esterne perché i migliori brand ambassador di un’azienda sono le persone che vi lavorano, che sanno sicuramente spiegare molto bene ciò che fanno e i valori aziendali a cui si ispirano”.



Questo spiega perché fra le imprese è sempre più diffusa la tendenza ad assumere connotati dell’impresa sociale, cioè di una realtà produttiva capace di restituire al territorio e alla sua comunità parte dei benefici ricevuti. “Questo è sicuramente un tema molto dibattuto e sentito non soltanto dalle aziende enterprise ma anche da piccole e medie società perché non ci dobbiamo dimenticare dell’agenda 2030 per gli obiettivi di sostenibilità, per cui dovremo avere un cambio di passo, nella salvaguardia dell’ambiente e nell’attenzione alle persone, che poi significa agire con rispetto e gentilezza in tutti gli ambiti. Nelle aziende sarà importante introdurre un concetto che con Genuina stiamo portando avanti con alcuni gruppi, la misurazione del Fil, la felicità interna lorda, perché lavorare sulle persone, al di là del concetto di sostenibilità, sarà veramente la sfida che porterà a catena tutti quei valori che faranno la differenza, nel senso di guardare al mondo come una comunità di persone e non solo un insieme di azionisti”.

L’Hub guidato da Luigi Irione si occupa proprio di fornire informazioni e consigli, anticipando, elaborando e sviluppando strategie operative e per consentire ai leader di prendere le decisioni giuste. “Oggi grazie all’impostazione come Hub riusciamo a coinvolgere le migliori professionalità, ogni volta che serve. L’attuale complessità ci impone di guardare le cose da più punti di vista. Non più solo comunicazione quindi, ma anche sviluppo delle persone e sistemi organizzativi. Noi – afferma Irione – riusciamo a connetterci con i veri bisogni dei clienti, e siamo in grado di offrire soluzioni complete. Questa è la differenza che ci pone nella condizione di essere dei partner. Ci sono due tipi di aziende che incontriamo, quelle in crisi d’identità che hanno bisogno di capire quali siano gli scenari strategici per migliorare il loro posizionamento, la cura delle persone, la sostenibilità. Poi ci sono le grandi aziende che governano molto bene i processi interni, ma hanno necessità di essere supportate con le più moderne tecniche di engagement per attrarre nuovi talenti. E sicuramente lì siamo molto funzionali. Quindi – conclude Irione – chi deve fare il grande passo e chi il grande passo lo ha già fatto ma, proprio per questo, lo vuole mantenere”.

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