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Luchetti: “Carla Fracci ‘animale politico’ che ha reso la danza un’arte pop”

Il regista ha presentato il docufilm al Teatro dell'Opera di Roma: "Lei ci insegna ad inseguire la nostra vocazione con tutta l'anima"

Pubblicato:06-11-2023 18:51
Ultimo aggiornamento:07-11-2023 14:51
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ROMA – Una vita sulle punte senza mai perdere l’equilibrio. Carla Fracci, simbolo della danza nel mondo, rivive sul grande schermo in ‘Codice Carla’ di Daniele Luchetti, nelle sale come evento speciale solo per tre giorni, il 13, 14 e 15 novembre con Nexo Digital. Il docufilm ripercorre l’arte dell’etoile che ha fatto del corpo la sua massima espressione e un riferimento per tutti gli artisti venuti dopo di lei. “Penso che Carla ci abbia lasciato un grande insegnamento: capire qual è la propria vocazione e inseguirla con tutta l’anima e per tutta la vita”, ha detto Luchetti all’agenzia Dire. Su Carla Fracci sembra sia già stato raccontato tutto. Tuttavia, c’è ancora qualcosa da dire su questa ballerina che ha scritto la storia della danza italiana. E il registra lo ha fatto intrecciando rare interviste, immagini di repertorio e testimonianze d’eccezione, come quelle di Roberto Bolle, Jeremy Irons, Marina Abramovic, Carolyn Carlson, Eleonora Abbagnato, Alessandra Ferri, Enrico Rava, Chiara Bersani, Beppe e Francesco Menegatti, Luisa Graziadei, Vittoria Regina, Gaia Straccamore e Hanna Poikonen.

Si parla di anima, di corpi, di arte e di bellezza, quella lontana dalle convenzioni della società. “Chiara Bersani dice che quando sul palcoscenico potranno salire più corpi diversi si apriranno le nostre possibilità, non solo da spettatori ma anche da danzatori, performer ecc…E sentire questo è stato liberatorio, ogni volta che vedo questa parte mi emoziono”, ha raccontato il regista. ‘Codice Carla’ mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa. Era un’insegnante, un’attrice, un’interprete, una donna modesta e laboriosa. Ma cosa l’ha resa un’icona? Qual era il suo codice e qual è il codice di quegli artisti e performer che, col corpo,  il movimento e la musica, si confrontano ogni giorno? Per rispondere a queste domande, Daniele Luchetti si concentra sulla vita dell’artista anziché sulla sua biografia cronologica, con l’obiettivo di ispirare i giovani attraverso un’analisi di quella straordinaria esperienza.

Ad accompagnare questo percorso di danza e parole, le musiche degli ‘Atoms For Peace’ edite da Thom Yorke – “il quale sta lavorando alla colonna sonora del mio nuovo film”, ha detto Luchetti in conferenza – e Sam Petts-Davies, con Thom Yorke a ricoprire anche il ruolo di Music Supervisor del film. Non solo una ballerina ma anche un instancabile ‘animale politico’. “Lei ha accettato di portare la danza in televisione, rendere popolare un’arte definita ‘alta’ anche nei teatri tenda a basso prezzo. Questa è stata una grande azione politica. Poi – ha continuato il regista – ha restituito moltissimo al mondo della danza perché attraverso la sua popolarità si sono create vocazioni. Ha difeso i finanziamenti per la danza, che è sempre un po’ la ‘Cenerentola’ dei finanziamenti pubblici. Ha difeso la scuola di danza perché lei al Teatro dell’Opera si è installata, ha portato il corpo di danza a un livello molto alto. Sia agendo in prima persona che pubblicamente sfruttando la propria popolarità ha fatto moltissimo”. Cosa le direbbe se per assurdo Carla Fracci fosse davanti a lei? “Insegnami a danzare, smuovimi”.


‘Codice Carla’ è prodotto da Gloria Giorgianni con Tore Sansonetti per Anele con Luce Cinecittà e con Rai Cinema.

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