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Meloni: “In Albania due centri ‘italiani’ per asilo e rimpatri dei migranti”. È polemica

Il primo ministro albanese Rama: "Se l'Italia chiama, l'Albania risponde"

Pubblicato:06-11-2023 16:55
Ultimo aggiornamento:07-11-2023 18:55
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ROMA – La premier Meloni annuncia la nascita di due centri ‘italiani’ per asilo e rimpatri dei migranti in Albania e scoppia la polemica. Per il segretario di +Europa Riccardo Magi quello raggiunto con l’Albania “è un accordo illegittimo”, si crea “una sorta di Guantanamo italiana“. “Meloni ignora il diritto e le norme dello stato di diritto“, tuona la senatrice del Pd Sandra Zampa. Mentre Filippo Miraglia, responsabile migrazione nazionale per Arci, puntualizza: “il divieto di respingimento impedisce che imbarcazioni italiane, come quelle della guardia di finanza e della guardia costiera, portino potenziali richiedenti asilo nel territorio di un altro stato, anche se c’è un accordo”.

L’ANNUNCIO DI MELONI

Per fronteggiare l’immigrazione “la collaborazione è decisiva”, dice la premier Giorgia Meloni nel corso delle dichiarazioni a Palazzo Chigi con il primo ministro albanese Edi Rama. Con l’Albania, annuncia, “rafforziamo e rilanciamo questa cooperazione” con l’apertura “nella prossima primavera di due centri che accoglieranno fino a tremila persone” in cui verranno trattate le domande di asilo e di rimpatrio dei migranti. “La giurisdizione di questi centri sarà italiana”, sottolinea Meloni. L’accordo “non riguarda minori e donne in gravidanza”. È “una soluzione innovativa, di respiro europeo”, conclude Meloni.

RAMA: SE L’ITALIA CHIAMA L’ALBANIA RISPONDE

 “Non avremmo fatto questo accordo con tutti i paesi europei: se l’Italia chiama, l’Albania risponde”, dichiara il primo ministro albanese, Edi Rama, nel corso delle dichiarazioni a Palazzo Chigi al termine dell’incontro con la premier Giorgia Meloni.


MAGI: ACCORDO ALBANIA ILLEGITTIMO, NASCE GUANTANAMO ITALIANA

“L’accordo annunciato oggi da Giorgia Meloni ed Edi Rama per la delocalizzazione dei migranti fa spavento. Praticamente si crea una sorta di Guantanamo italiana, al di fuori di ogni standard internazionale, al di fuori dell’Ue senza che possa esserci la possibilità di controllare lo stato di detenzione delle persone rinchiuse in questi centri. E’ anche un accordo illegittimo: l’Italia non può trasportare in un Paese fuori dall’Ue persone salvate in mare, come fossero pacchi o merci. In ogni caso, tutto quello che riguarda la condizione del cittadino straniero deve essere regolata da una legge che rispetti le convenzioni internazionali e il diritto europeo. Un protocollo d’intesa non basta”. Lo afferma il segretario di +Europa Riccardo Magi.

ZAMPA (PD): NELL’ACCORDO CON ALBANIA TOTALE ASSENZA DI VALORI

Trovo grottesco l’accordo sottoscritto oggi dalla premier Meloni con l’omologo Rama. Non solo perché ignora totalmente il problema degli immigrati albanesi che, spinti dalla difficoltà economica del luogo di nascita, raggiungono l’Italia e altri Paesi di tutt’Europa; perché ignora il diritto e le norme dello stato di diritto, a cominciare da quello d’asilo; perché trascura l’eventualità che l’Albania diventi semplicemente una tappa ulteriore del lungo viaggio che ogni migrante affronta per arrivare in Europa; ma anche perché tradisce la totale assenza di valori: si paga qualcuno perché si trasformi nel padrone guardiano di altre persone”. Così la senatrice del Pd Sandra Zampa, che aggiunge: “Fa sorridere poi il dettaglio che Palazzo Chigi ha fatto trapelare, circa il fatto che l’accordo sia stato siglato in agosto durante la breve vacanza di Meloni in Albania. Sarà stato fatto prima o dopo aver saldato il conto non pagato da ‘furbetti’ italiani”.

MIRAGLIA (ARCI): ACCORDO MELONI VIOLA LEGGI INTERNAZIONALI

 “La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in evidente difficoltà sulla gestione dell’immigrazione, prova a fare un altro accordo propaganda contro il diritto internazionale e le direttive europee. Il divieto di respingimento impedisce che imbarcazioni italiane, come quelle della guardia di finanza e della guardia costiera, portino potenziali richiedenti asilo nel territorio di un altro stato, anche se c’è un accordo”. Così dichiara in una nota Filippo Miraglia, responsabile migrazione nazionale per Arci, in seguito all’accordo stretto a Palazzo Chigi dalla premier Meloni e l’omologo albanese Edi Rama sulla creazione in Albania di “centri per l’asilo e i rimpatri” giunti in Italia attraverso vie irregolari. “Le Convenzioni Internazionali e le Direttive Europee- prosegue l’esperto- sono leggi di rango superiore e anche il governo Meloni deve rispettarle. Altrimenti saranno i giudici europei o quelli italiani a dover intervenire per riportare l’Italia nella legalità. Certo, poi si lamenteranno che i giudici sono di parte”. Miraglia continua osservando che “l’Italia è già stata condannata nel 2012 per un respingimento fatto nel 2009 verso la Libia proprio perché è stato violato il principio di non respingimento. La presidente Meloni lo sa bene ma va avanti per continuare con la propaganda nell’interesse della sua maggioranza, non certo del Paese, sapendo che andrà a sbattere contro la legge come è già successo con il Decreto Cutro. C’è da chiedersi quando questa maggioranza comincerà a capire che per governare ci vuole senso di responsabilità e senso dello Stato” conclude il responsabile.

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