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‘Supersex’, Borghi confessa: “All’inizio non volevo essere Rocco Siffredi”

La serie debutta oggi su Netflix. Jasmine Trinca: "Facciamo 'saltare in aria' la tradizione". L'intervista al cast

Pubblicato:06-03-2024 10:06
Ultimo aggiornamento:06-03-2024 10:06

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ROMA – “Quando mi hanno comunicato che avrei interpretato Rocco Siffredi ho detto di no. Ero spaventato, ho subito pensato ai commenti sui social. Poi ho letto la sceneggiatura ed ho pensato che fosse una grande occasione per raccontare una storia e per far incazzare un sacco di gente“. Così Alessandro Borghi all’agenzia Dire, in occasione del debutto di ‘Supersex’ (da oggi su Netflix).

SUPERSEX, DI COSA PARLA LA SERIE

La serie è liberamente ispirata alla vicenda di Rocco Siffredi (interpretato da Borghi e da Saul Nanni). Narra la sua famiglia, le sue origini, il suo rapporto con l’amore in un racconto profondo che attraversa la sua vita fin dall’infanzia e ci svela come e perché Rocco Tano – un semplice ragazzo di Ortona – è diventato Rocco Siffredi, la pornostar più famosa al mondo. Rocco all’origine è un bambino povero innamorato di due cose al mondo: Tommaso, il più grande e coraggioso dei suoi fratelli (Adriano Giannini), fidanzato con la ragazza più desiderata del paese, Lucia (Jasmine Trinca), e ‘Supersex’, un fumetto pornografico con un supereroe molto particolare. Quando in un’incredibile carambola del destino Rocco incontra davvero Supersex, scopre di avere il suo stesso superpotere e che la sua vita può cambiare per sempre, che il suo superpotere è in grado di salvarlo dal difficile ambiente da cui proviene, ma gli chiederà di pagare in cambio il prezzo più alto: rinunciare per sempre all’amore, o almeno così sembra.

SUPERSEX, BORGHI: “SMONTIAMO LA MASCOLINITÀ TOSSICA”

“Penso che la cosa più divertente di questo lavoro – ha proseguito Borghi – sia quella di entrare nelle piaghe della società e parlare di qualcosa di cui si fa finta di niente”. ‘Supersex’ è un racconto che interroga il nesso tra porno e vita, la potenza del sesso e il legame con la morte. Attraverso la parabola della più famosa icona del porno vivente getta una luce su come viene costruito il maschile e quali siano gli interrogativi di desiderio e potere (ancora tutti inevasi) che dominano la relazione tra uomini e donne oggi. “In questo momento ‘Supersex’ è l’occasione perfetta per fare una serie sulla decostruzione della mascolinità tossica e andare ad indagare tutti i blocchi che portano noi uomini a comportarci in una certa maniera“.


JASMINE TRINCA: “CON ‘SUPERSEX’ FACCIAMO ‘SALTARE IN ARIA’ LA TRADIZIONE”

La serie, in 7 episodi, creata e scritta da Francesca Manieri e diretta da Matteo Rovere, Francesco Carrozzini, Francesca Mazzoleni è prodotta da Lorenzo Mieli per The Apartment, una società del gruppo Fremantle, e da Matteo Rovere per Groenlandia, società del gruppo Banijay.

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