NEWS:

Volontariato, il messaggio ai giovani: “È più gratificante dare tempo agli altri che ai social”

In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato l’agenzia di stampa Dire ha intervistato Rosalba Barbieri, Vice Presidente AIL Nazionale e Presidente AIL Novara Vco

Pubblicato:05-12-2023 11:31
Ultimo aggiornamento:06-12-2023 11:33
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Fare qualcosa per gli altri, senza aspettarsi nulla in cambio ‘è la cosa più bella e arricchente che ci possa essere’. Questo è quello che i volontari rispondono quando devono spiegare il loro impegno in un’associazione. In Italia di volontari ce ne sono tantissimi: una forza silenziosa che spesso supplisce a carenze delle Istituzioni. In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato che ricorre ogni 5 dicembre, l’agenzia di stampa Dire ha intervistato Rosalba Barbieri, Vice Presidente AIL Nazionale e Presidente AIL Novara Vco.

Quanto è importante il volontariato e in particolare quello promosso da Ail?
“Per un’organizzazione come l’Ail la figura del volontario è fondamentale, è una ‘luce’ intorno alla quale gira tutto il resto. Anche il presidente nazionale Ail è un volontario così come lo sono tutti i consiglieri e tutti i presidenti di sezione. Io stessa da Vice Presidente Nazionale continuo ad essere innanzitutto una volontaria. Il volontario Ail si muove in vari settori. C’è chi si dedica all’attività di presidio in tutte le piazze italiane con i banchetti delle stelle Natale o delle uova di Pasqua sfidando tutte le temperature oppure c’è chi preferisce stare negli ospedali a fare accoglienza, nei reparti vicino ai malati così come nelle case Ail e nei percorsi di assistenza domiciliare ai più fragili. In ogni caso si tratta di donne e uomini che si mettono al servizio degli altri. Molti di loro vengono fuori da un percorso di malattia che hanno vissuto personalmente o in maniera indiretta, assistendo i loro cari o amici e perciò sentono ‘viva’ dentro di loro la motivazione ad aiutare, in qualche modo, a debellare queste malattie del sangue. Oggi l’Ail è una famiglia grandissima costituita da più di 15mila volontari”.

E ancora: “Per noi di Ail, ribadisco, il volontario è alla base di tutto: se non avessimo dei volontari noi non esisteremmo; il volontario è colui ‘che fa muovere tutto’. È qualcosa di difficile da spiegare, i volontari si impegnano in modo a volte ammirevole e commovente pur di raccogliere quanti più fondi possibili per la ricerca e per sconfiggere i tumori del sangue e dimostrare concretamente dove vengono investiti i soldi dei donatori, cioè nei reparti di ematologia rendendo tangibile quello che Ail fa per i pazienti. Allo stesso tempo fare il volontario non è qualcosa di ‘semplice’ o ‘per riempire il tempo’. Tante persone, magari quando vanno in pensione, manifestano l’intenzione di fare volontariato perché hanno tanto tempo disponibile e vogliono sentirsi ancora utili, e questo è un bene; ma se non c’è una motivazione forte verso una causa per la quale impegnarsi allora capita che dopo un po’ si rinuncia perché forse ci si rende conto che fare il volontario di un’associazione richiede anche sacrificio, sensibilità e disponibilità. Bisogna sapere che fai qualcosa senza aspettarti nulla in cambio se non la gioia di aver portato aiuto. È un bisogno che senti dentro”.


Lei oggi ha cariche importanti, ma ricorda quando da ‘semplice’ volontaria ha mosso i ‘primi passi’ in Ail?
“A prescindere dalle cariche all’interno dell’Ail, sono anche oggi innanzitutto una volontaria. Certo che ricordo quei momenti, ho mosso i primi passi nella sezione Ail di Novara, di cui ora sono Presidente, che nel tempo si è ampliata e ha preso il nome di Novara Vco. Sono diventata una volontaria Ail per uscire da un periodo critico della mia vita. In quel momento, lo ricordo bene, sentivo il bisogno di rendermi utile e dare uno scopo alla mia esistenza che non si esaurisse solo con il lavoro. Sono passati 20 anni e l’energia che mi restituisce fare qualcosa per gli altri è impagabile. Per 11 anni ho gestito la mia sezione da sola e anche da presidente, persino durante il periodo delle feste, ero reperibile per il servizio trasporto del paziente. Questo perché alcune persone davvero facevano affidamento su di me per andare in ospedale e io volevo essere disponibile. Il malato si affida a te, perché si aspetta un incoraggiamento. A volte i pazienti hanno solo bisogno di parlare ed essere ascoltati. Posso dire davvero che quello che tu dai è uno ma quello che ricevi è dieci”.

Non basta essere ‘dei volontari’ bisogna essere preparati?
“Si. Credo di non sbagliare nel dire che siamo stati la prima associazione ad aver creato una scuola di formazione di volontari. Questa è stata una intuizione di qualche anno fa dell’attuale Presidente Nazionale Giuseppe Toro, perché è giusto che il volontario che vuole stare vicino al malato sia formato per dargli il giusto supporto”.

Cosa vuole dire ai giovani per ‘attivare’ in loro la vocazione?
“I giovani sono il futuro di Ail. In alcune sezioni, anche a Novara, sono stati portati avanti dei progetti nelle scuole per sensibilizzare i giovani a diventare volontari. Quello che mi sento di dire ai ragazzi che ci leggeranno? Dedicare un po’ di tempo agli altri è più gratificante che stare sui social. Ragazzi, venite a provare anche una volta sola e vi renderete conto quanto è bello sentirsi utile. Ovviamente gli impegni scolastici possono non consentire una continuità ma è bello esserci anche due volte l’anno o quando è possibile. Mia nipote ad esempio ha 22 anni e molto volentieri ha inserito le sue amiche ai banchetti Ail. Io sono felice quando mi dice: ‘nonna sono stata bene’. Noi facciamo sempre reclutamento dei volontari sul nostro portale. Infine dico: scegliete l’associazione che fa più per voi ma nell’aiutare gli altri ne trarrete sicuramente qualcosa di positivo”.

Visto che il Natale alle porte quale regalo consiglia di fare?
“Ricordo a tutti che i giorni 8,9 e 10 dicembre la famiglia dei volontari Ail sarà nelle piazze italiane con l’iniziativa delle stelle di Natale. Cercate il banchetto e con una offerta minima di 13 euro sarà possibile contribuire alla ricerca e perché no a fare i primi regali per le feste di Natale (https://www.ail.it/)”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it