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Inaugurata ‘GenovaJeans’, alla riscoperta degli angoli nei vicoli

La manifestazione è promossa dal Comune di Genova per celebrare il legame tra uno dei tessuti più noti della storia e la città che gli ha dato i natali

Pubblicato:05-10-2023 20:09
Ultimo aggiornamento:06-10-2023 08:46
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genova jeans
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GENOVA – Con l’inaugurazione di oggi pomeriggio alla Biblioteca universitaria, ha preso ufficialmente il via la seconda edizione di GenovaJeans, la manifestazione promossa dal Comune di Genova per celebrare il legame tra uno dei tessuti più noti della storia e la città che gli ha dato i natali. Madrina d’eccezione, Rosita Missoni, che aveva già partecipato alla presentazione a Milano ed era presente oggi in sala, assieme al sindaco, Marco Bucci, e al prefetto, Renato Franceschelli. Fino a domenica, un centinaio di eventi in 40 locations tra la “via del jeans” (via Pré – via del Campo – Fossatello – Banchi) e l’area della Darsena.

Il jeans fa parte della nostra storia, della nostra cultura e della nostra tradizione. E’ un capo di abbigliamento che tutti conoscono, hanno indossato e possiedo. Il fatto che sia nato a Genova è per noi motivo di orgoglio e di valore. Qui si può scoprire tutta la storia, l’evoluzione e che cosa si fa oggi per l’ecosostenibilità: il jeans è un perfetto capo di abbigliamento che può essere riciclato. C’è un futuro nel jeans. Vogliamo che anche la moda si interessi a Genova in chiave jeans”, afferma il primo cittadino. “Oggi non porto i jeans, ma vi assicuro che in questi quattro giorni me li vedrete indossare”, conclude.

“I genovesi devono scoprire qualcosa che appartiene a loro, devono condividere con la città un dato di fatto che non tutti sanno, cioè che il jeans è nato qui e deve il proprio nome alla nostra città- esorta Anna Orlando, curatrice generale della kermesse- poi, possono anche divertirsi perché abbiamo creato un calendario di oltre cento eventi gratuiti in quattro giorni. Eventi che consentono di riscoprire alcune parti del centro storico che non conoscono o che non sanno che sono state ristrutturate, come la via del jeans, che si rianima in questi quattro giorni con performance ed esposizioni”.


Insomma, le fa eco Manuela Arata, ideatrice della manifestazione e presidente del comitato promotore, “i genovesi devono venire a vedere GenovaJeans perché ci sono un sacco di cose divertenti per la città, a tutte le ore del girono e della notte. E, poi, perché è un bell’orgoglio che venga riconosciuto che la parola jeans venga da Genova: non siamo solo un porto ma abbiamo un passato molto importante anche dal punto di vista commerciale. Passato su cui però vogliamo costruire il futuro perché non siamo solo dei nostalgici“. D’altronde, rispetto all’edizione zero del 2021, c’è tanto di più. “Non c’è più il covid, varianti Delta e blocchi aerei. Quest’anno le aziende hanno risposto in massa, ne abbiamo più di quaranta. Sono state tutte selezionate sulla base della virtuosità dei loro prodotti, speriamo di offrire una piattaforma dove ogni anno si possano confrontare per discutere dei temi legati all’innovazione di questo settore”, sottolinea Arata.

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Non solo divertimento, dunque. “Non facciamo mero intrattenimento o eventi fini a se stessi- riprende Orlando- ma creiamo delle occasioni di confronto e approfondimento: alla Biblioteca universitaria abbiamo in programma dieci ‘talk’ in cui si parla di produzione e consumo responsabile. Tutti gli appuntamenti sono intesi come edutainment, quindi intrattenimento che lancia dei messaggi: il messaggio principale è quello della produzione e del consumo responsabile, produrre meno e usare di più e meglio, riciclare, non buttare, dare nuova vita ai capi usati perché il tessile è uno dei settori maggiormente inquinanti. E, poi, rigenerazione urbana perché solo facendo un evento di strada o tirando su una saracinesca chiusa da tempo si possono far rivivere le parti più buie e nascoste della nostra città”.

Un viaggio circolare alla scoperta di un percorso che porta dall’ideazione alla creazione del jeans, dall’ingrediente al capo finito e viceversa. Presentate sotto forma di esposizioni collettive all’interno di location storiche e di valore culturale nel cuore della città, GenovaJeans si articola in tre dimensioni: i brand heritage, che esplorano storia, evoluzione e best practices di questo capo icona, sono ospitati all’interno della Biblioteca universitaria; i nuovi creativi, designer di nuova generazione che hanno adottato innovative strategie di eco design per la creazione di jeans smart, sono presenti all’interno dell’Edificio Metelino in zona Darsena; la filiera produttiva, composta da aziende icone della catena di fornitura e del valore del jeans, che rappresentano la maggior parte dei passaggi della produzione, ospitata all’interno dell’ex Oratorio di San Tommaso.

Alla Biblioteca Universitaria, hub principale di GenovaJeans, vanno in scena l’educazione e l’informazione, attraverso dieci talk che coinvolgono esperti nazionali e internazionali su temi di attualità e interesse: l’innovazione e l’eco-design nel jeans per un consumatore più consapevole, le nuove normative che lanciano sfide alle aziende per il fine vita dei propri prodotti, un focus sulla Carta dei diritti fondamentali degli Oceani partita da Genova ed approdata all’Onu o scorso settembre fino al futuro del jeans. I temi saranno approfonditi da esperti di riferimento del settore. Tutto il programma è disponibile sul sito https://genovajeans.it/.

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