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Allagamenti, crepe e bisce tra le scrivanie: l’ufficio condoni di Roma è inagibile

Nella sede, ha spiegato la direttrice dell'U.O. Condoni di Roma Capitale, Cicatiello, "la situazione rasenta l'insostenibile anche a livello di igiene e sicurezza"

Pubblicato:05-09-2017 11:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:39

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ROMA – Un dato di 198mila pratiche inevase e 650 contenziosi attivi che ingolfa l’ufficio Condoni del Campidoglio e i suoi 29 dipendenti, di cui 14 praticamente inattivi tra aspettative e leggi speciali, ma che quasi passa in secondo piano davanti alla lista delle criticità della sede a via di Decima, tra allagamenti, bisce che scorrazzano tra le scrivanie, muri crepati e l’acqua piovana che entra dal tetto e scola fin dentro gli archivi: una sede “priva anche dell’agibilità”.

È questa la fotografia fornita dal direttore dell’U.O. Condoni di Roma Capitale, Stefania Cicatiello, che stamattina è stata ascoltata in commissione capitolina Trasparenza, presieduta da Marco Palumbo (Pd).

Nella sede di via di Decima, ha spiegato la dottoressa Cicatiello, “la situazione rasenta l’insostenibile anche a livello di igiene e sicurezza: solo la scorsa settimana c’è stato un allagamento giovedì e venerdì l’avvistamento e il filmato di alcune bisce dentro l’ufficio. Questo non fa che portare ritardi, farci sprecare ore di lavoro oltre a creare panico tra i dipendenti e rabbia fra gli utenti”.


Il primo problema, perciò, “è quello dell’edificio, oggi c’è stato un sopralluogo di Simu e IX Municipio ma nessuno lo ha ancora preso in consegna: il Municipio interverrà per la piccola manutenzione, ma c’è bisogno dei Lavori pubblici l’altro ieri un muro sembrava in procinto di franare e abbiamo interdetto un’uscita secondaria ai dipendenti. Inoltre piove dal tetto e l’acqua finisce negli archivi, con le conseguenze che si possono immaginare”.

La dirigente ha lanciato un vero e proprio sos: “Faccio un appello all’amministrazione: o si mette a posto questo edificio comunale, che è una ex scuola, o si trasferisce l’ufficio altrove, perché non è a norma e non ha nemmeno l’agibilità. Potremmo anche essere ospitati dal dipartimento Patrimonio visto che a livello di organico siamo 29 dipendenti, di cui 14 tra leggi speciali e aspettative, e quindi ne restano solo 15 effettivi”.

Dal punto di vista pratico, poi, “il dato delle demolizioni è irrisorio e la forza del Comune in questo è molto limitata”.

Del resto “si deve occupare Risorse per Roma di ricevimento, istruttoria, sportello, protocollo e archivio, mentre il Comune interviene solo per il controllo a campione delle pratiche”.

Inoltre “abbiamo una media di 650 cause contenziosi e quindi a cascata rimborsi, la situazione è di estrema criticità ma ci troviamo soli e il supporto non è così forte”.

Infine, ha concluso Cicatiello, “faldoni e pratiche stanno scoppiando e serve un grosso investimento sull’archivio per digitalizzare i documenti: questo sarebbe il presupposto per la realizzazione del progetto che abbiamo già presentato all’ex assessore Berdini e poi a luglio a Montuori per semplificare le procedure con la creazione di un ufficio di scopo. Questo ci porterebbe a evadere 50mila istruttorie l’anno basandoci sull’autocertificazione degli utenti e l’amministrazione ci sta lavorando. Ora c’è bisogno di un confronto con le associazioni di categoria che ci sarà a breve, forse la prossima settimana, in cui raccoglieremo le proposte che ci verranno presentate”.

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