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Roma, infermiera uccisa a coltellate a Primavalle

Il cadavere della donna, 52 anni, trovato da un condomino nell'androne

Pubblicato:04-09-2023 18:22
Ultimo aggiornamento:05-09-2023 11:47
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ROMA – Il corpo senza vita di una donna è stato trovato nell’androne di un palazzo di via Giuseppe Allievo, nel quartiere Primavalle di Roma. Secondo i primi accertamenti la vittima, un’infermiera di 52 anni, avrebbe ricevuto diverse coltellate all’addome. Indaga la Polizia, allertata da un condomino dello stabile.

La vittima si chiamava Rossella Nappini, lavorava al San Filippo Neri .

Sul luogo del delitto si è svolto il sopralluogo della pm di Roma Claudia Alberti, che fa parte del pool di magistrati che si occupa delle violenze di genere. Secondo quanto si apprende ci sarebbe un sospettato, l’ex compagno della vittima, al momento irreperibile. L’infermiera di 52 anni uccisa questo pomeriggio nell’androne di un palazzo a Primavalle, a nord di Roma, è la 78esima donna vittima di violenza in Italia nel 2023.


CGIL ROMA LAZIO: FENOMENO STRUTTURALE, NECESSARIA SVOLTA CULTURALE

“Ancora una donna uccisa per mano di un uomo. Il 78esimo femminicidio dall’inizio dell’anno. Una strage continua e intollerabile che deve avere fine. Rossella Nappini era un’infermiera che lavorava presso l’ospedale San Filippo Neri e che proprio, per la sua sensibilità al tema della violenza contro le donne, aveva anche chiesto, per il giorno del suo compleanno, donazioni in favore di una Casa delle Donne impegnata nel contrasto alla violenza di genere, anziché regali. Non ci stanchiamo di ripeterlo: non c’è nulla di episodico. La violenza maschile sulle donne è un fenomeno strutturale della nostra società. Servono maggiori interventi normativi a supporto delle donne per metterle in condizione di uscire in sicurezza da relazioni e contesti violenti ma serve anche una svolta culturale per superare la cultura patriarcale e misogina, partendo dall’educazione alle differenze, all’affettività e alle relazioni basate sul rispetto, l’ascolto reciproco e la non violenza. Un impegno che deve coinvolgere il mondo dell’istruzione ma anche i media, le istituzioni e le forze sociali per promuovere la cultura di genere”. Cosi, in una nota, la CGIL di Roma e del Lazio.

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